Abbiamo chiesto a quanti ci seguono sul Web di esprimere un giudizio sulle aspettative inerenti l’adozione del Piano di Governo del Territorio (PGT) da parte del nostro Comune. Il quesito era: “Il PGT (Piano di Governo del Territorio) che il Comune sta per adottare, ai brembiesi darà: possibilità di crescita; maggior benessere; nessun beneficio; pesanti disagi; non so”.
Da notare subito come la bassa partecipazione al “sondaggio”, rispetto ai due precedenti, forse aiutata anche dal breve intervallo di tempo concesso per votare, dia subito un indizio di quanto l’argomento non sia ben “masticato” dai brembiesi, che non hanno avuto modo di venire a conoscenza dei contenuti del piano più di tanto. L’assemblea del 2 luglio, in cui il PGT è stato presentato, ha avuto una platea numerosa, ma minima rispetto alla popolazione. L’amministrazione non ha preso altre iniziative per informare la cittadinanza e latitante è stata pure la minoranza consiliare, forse riservandosi entrambe di divulgare a cose fatte le proprie valutazioni in merito. Unico foglio informativo che gira per il paese è il nostro, distribuito in questi giorni.
Il 31 luglio il Consiglio comunale adotterà il piano, quindi ci sarà un lasso di tempo per la sua pubblicazione, cioè per rendere possibile la sua visione al pubblico, e per la possibilità di presentare osservazioni in merito. Quindi il Piano ritornerà in Consiglio comunale per la sua definitiva approvazione.
Ritornando al sondaggio, si nota subito che la sensazione, di chi col voto ha espresso la propria opinione nei confronti del PGT, non è positiva. Le due risposte positive, “maggior benessere” e “possibilità di crescita” hanno totalizzato rispettivamente lo 0% (nessuna scelta) e il 10%. Mentre le risposte non positive rappresentano il 65%, così ripartito: “nessun beneficio” 55% e “pesanti disagi” 10%. Ma alto è anche il numero dei “non so”: 25%.
La questione è che il Piano potrà mostrare la sua validità solo con i fatti. La grande espansione abitativa sarà effettivamente realizzata stante l’attuale difficoltà del mercato o resterà soltanto un modo per portare qualche soldo nelle casse del Comune con l’Ici sui terreni resi edificabili dal Piano? La altrettanto grande espansione industriale sarà realizzata? Quanto inciderà in termini di disagio sulla qualità della vita del paese? Le indicazioni di valorizzazione naturalistica e ambientalistica e di preservazione delle caratteristiche del territorio e del patrimonio architettonico saranno effettivamente attuate? Sono domande a cui il tempo potrà dare una risposta e dirci se ne valeva la pena incrementare la popolazione di Brembio, cementare terreno agricolo e aumentare il traffico cittadino.
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