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lunedì 27 luglio 2009

Il degrado di Casale

Riprendiamo dalla pagina "Lettere & Opinioni" di oggi de Il Cittadino, una lettera di M. Bassi sul degrado in cui versa la città oggi.
Il paesone accogliente si è trasformato in un “far west”.
Rassegna stampa.

Quando dico a qualche forestiero che abito a Casale, mi viene subito rinfacciato il fatto che il paese dove risiedo è pieno di “marocchini “. Mi sono sentito dire anche che a Casale non ci verrebbe ad abitare neanche gratis, perché ormai, fra Casale, Napoli o Palermo (senza offesa per i campani e i siciliani) rumorosamente parlando, non c’è più differenza. In fatto di tranquillità è cento volte meglio Codogno. Mi sembra esagerato il paragone, però, credetemi, non è bello sentire questi giudizi. È un dato di fatto però che sta diventando sempre più un Far West. Notoriamente fracassone e allegro, questo paesone ha ormai però cambiato in peggio il suo aspetto sano ed accogliente di un tempo.
L’altra notte, svegliato dalle urla e da rumori di spranghe, provenienti nelle vicinanze di un bar di Via Cavallotti, ho assistito all’ennesimo episodio d’inciviltà: italiani e nordafricani che si affrontavano armati di spranghe di ferro. Credo che Casale, per quanto riguarda il numero dei bar, non sia seconda a nessuno, personalmente ne ho contati una cinquantina, addirittura ci sono delle vie dove la concentrazione di questi esercizi è talmente alta, da essere collocati a poca distanza fra di loro, alcuni di fronte e altri di fianco. Non esistono più le regole che imponevano una distanza di rispetto fra attività dello stesso genere, ognuno può chiedere la licenza ed aprire la propria attività dove gli pare, tanto, le casse comunali hanno sempre bisogno di essere rivitalizzate. Chi abita nel centro storico, si vede suo malgrado, obbligato a subire disagi e vessazioni di ogni tipo. Molti locali occupano con sedie e tavolini, gli spazi riservati ai pedoni, inoltre, di sera, quando l’affluenza di clienti è alta, parte della strada è occupata da questi ragazzi che mi sembrano fatti tutti con lo stampino, con l’immancabile telefonino all’orecchio e in mano, il boccale di birra.
Oggi, abitare nel centro di Casale è diventata una condanna, quasi la metà della Via Cavallotti, per colpa dei numerosi bar presenti è ormai diventata una bolgia. Esiste un campionario di situazioni dove, per quelli che non vi risiedono, può sembrare inverosimile.
Dai gruppi di clienti che urlano fuori dal locale, al titolare del bar che con il microfono si mette a cantare a tarda sera e a volume alto le canzoni degli anni Sessanta, al pub che quando gli gira alza il volume diffondendo nel vicinato la sua musica che fa vibrare anche i vetri delle finestre, ai gruppi musicali che di sera suonano negli scantinati dell’ex Pacle, ognuno fa quello che vuole e soprattutto a qualsiasi ora anche della notte.
Poco tempo fa, con un ordinanza dell’ex Sindaco, è stato imposto la chiusura anticipata di un locale gestito da nordafricani perché i clienti con i loro schiamazzi recavano disturbo alla quiete pubblica. Se la stessa cosa fosse estesa a tutti, gran parte dei bar di Casale dovrebbe chiudere. In quel caso, credo che si siano usati due pesi e due misure.I rumori e gli schiamazzi notturni, specialmente d’estate, stanno diventando un serio problema per le molte famiglie che risiedono nelle vie centrali del paese. Riposare di notte è un sacrosanto diritto per tutti, non sto dicendo nulla di nuovo, l’articolo 40 del Regolamento di Polizia Urbana dice che “dopo le ore 23 è vietato cantare e suonare e fare schiamazzi nelle pubbliche vie”. Le Istituzioni preposte che dovrebbero applicare queste regole, purtroppo sono latitanti e ci lasciano soli. La vicina Codogno, da questo punto di vista si sta dimostrando molto più civile di noi, il giornale dell’altro giorno riportava la notizia che anche un partito d’opposizione come Rifondazione è favorevole a mettere delle regole per quanto riguarda i locali che si affacciano sulle pubbliche vie, mentre a Lodi, hanno festeggiato la Notte Bianca, con l’obbligo di finire alle ore 2.
Parlano bene questi sostenitori delle movìde, di solito è gente che abita in zone tranquille, lontane dai luoghi dove esistono queste situazioni oppure sono i soliti noti commercianti che tendono a promuovere questo genere di manifestazioni per trarne un profitto personale scaricando sui numerosi residenti del centro i disagi. Fraterni saluti.

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