Francesco Gastaldi ci informa oggi su Il Cittadino delle difficoltà dell'impianto di compostaggio di Terranova e dell'ingresso di Sorgenia nel capitale sociale.
Terranova - L’assemblea nomina Negri come amministratore unico, l’anno scorso un buco da 1,3 milioni.
Eal Compost, è Sorgenia il socio salvagente.
La società di De Benedetti entra con il 20 per cento delle quote.
Rassegna stampa.
Terranova - Brucia un milione di euro l’anno, non produce ed è il terrore di migliaia di cittadini che non ne possono più di svegliarsi ogni mattina assediati da odori nauseabondi. Il neo presidente della provincia Pietro Foroni - parole sue - ha perfino pensato seriamente di chiudere Eal Compost per sempre. Invece l’impianto di compostaggio Terranova dei Passerini andrà avanti. Possibilmente con nuove tecnologie, con un nuovo piano industriale, con una politica di ripianamento dei passivi da una parte e di produzione di utili dall’altra. E soprattutto con un nuovo socio a sorpresa, che ha fatto il suo ingresso in Eal Compost con il 20 per cento delle quote. Si tratta di Sorgenia, la società del gruppo De Benedetti che sta realizzando la centrale termoelettrica di Bertonico e Turano, entrata ieri mattina nel capitale sociale dell’impianto di Terranova attraverso la propria controllata Sorgenia Energy.
Allo stato attuale il 30 per cento di Eal Compost è detenuto da due società private cui le istituzioni pubbliche fino a oggi hanno fatto la guerra contro la realizzazione della centrale di Bertonico (la Sorgenia) e quella della maxi discarica di Senna (la Cre, che di Eal Compost invece detiene il 10 per cento). Una guerra attraverso la stampa, mentre in privato si stipulavano affari per tirar fuori dai guai una società pubblica che perde 1,3 milioni di euro. L’entrata di Sorgenia nella compagine sociale di Eal Compost era decisa e definita già almeno ad aprile, quando è stato lanciato l’aumento di capitale da 500mila euro, guarda caso proprio l’ammontare della quota d’ingresso della società di De Benedetti. Nell’assemblea di ieri mattina i soci hanno deciso di affidare all’amministratore delegato uscente Paolo Negri un mandato a termine. Per i prossimi tre-quattro mesi sarà amministratore unico di Eal Compost, incaricato di predisporre un nuovo piano industriale con una copertura finanziaria che consentano all’impianto di Terranova dei Passerini di produrre con una tecnologia migliore (possibilmente senza odori), di ripianare la perdita di un milione e 300 mila euro («900mila dei quali solo per lo smaltimento dei residui, una follia», dice Negri) con cui si è chiuso l’anno sociale 2008 e di cominciare a fare utili. La tecnologia già individuata a suo tempo è quella del “biodigestore”, in grado di produrre compost e al tempo stesso gas metano da trasformare in energia elettrica di cui poi Eal diventerebbe distributore. Un impianto che costerebbe dai 5 ai 7 milioni di euro. Negri ha ricevuto ieri il voto unanime dei soci, nonostante le voci che volevano l’Asm di Codogno e il suo presidente Laura Quaini (Lega) fortemente avversi al suo reincarico. Negri, vicino al Pdl, ha accettato la nomina a tempo che pur con un raddoppio delle mansioni (il consiglio è decaduto) non prevede un aumento dello stipendio che percepisce come amministratore pubblico. Prima di lui, però, i vertici provinciali si erano addirittura rivolti ad Antonio Redondi, storico esponente Dc e attuale amministratore delegato di Eal. L’operazione è stata confermata da due membri dell’attuale giunta provinciale che però hanno voluto mantenere l’anonimato. Redondi, tuttavia, ha respinto la proposta al mittente. Il futuro di Eal Compost, oggi come oggi, è legato a un piano industriale e a soci come Sorgenia e Cre. L’alternativa è la sua scomparsa.
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