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lunedì 5 ottobre 2009

Intervista a Brembio

Le problematicità che stiamo vivendo o vivremo nei prossimi anni.
Opinioni dei brembiesi raccolte in piazza.


Nelle scorse settimane un po’ tutti noi della redazione abbiamo raccolto osservazioni e pareri tra la gente di Brembio, una sorta di intervista al paese per capire quali erano i problemi che la comunità sentiva maggiormente. Il nostro comune tra non molto approverà definitivamente il PGT, il piano di governo del territorio che stabilirà l’assetto urbanistico e ambientale per i prossimi cinque anni. Il problema è presente tra la cittadinanza e particolare preoccupazione è sollevata dall’espansione industriale che, se andrà in porto, affiancherà altra logistica a quella attuale con conseguenze che molti ritengono di grande disagio per il paese. Anche i segnali che arrivano dal Comune in proposito non fanno che ingigantire perplessità e timori, come il fatto che per carenza di fondi si sia accantonata per il momento ogni possibilità di avvio della costruzione della tangenzialina. La mancanza di entrate derivanti da oneri di urbanizzazione ha fatto sì che si cancellasse almeno per quest’anno la possibilità di iniziare gli espropri dei terreni dove passerà la futura strada che, realizzata, dovrebbe risolvere il problema del frequente passaggio di tir per le vie cittadine nonostante il divieto di transito. E proprio riguardo a questo c’è chi ci ha detto che “siamo partiti dal tetto per costruire la casa”, una metafora per dire che la grande area industriale sarà realizzata prima di costruire le strade: “Se ne parla (della tangenziale Livraga-Secugnago, ndr) ad ogni tornata elettorale fingendo di picchettarla e poi rimane lettera morta”.
Ma sempre riguardo all’area di trasformazione industriale c’è chi osserva che con i suoi piazzali e coperture di vario genere “riverserà acqua piovana e altro nella nostra fognatura datata anni ’60. Si dovrà prevederne in gran parte, se non totalmente, la sistemazione”. Esatto, non esatto, c’è di certo che della nuova espansione non si è detto più di tanto, neanche nella presentazione pubblica del PGT, quando ad una domanda precisa della consigliera Russo, che era intervenuta, il sindaco Sozzi in risposta si è mostrato vago, puntando di più ad illustrare la parte dell’area di interesse sovracomunale che compete a Secugnago piuttosto che dare indicazioni precise riguardo all’esatta localizzazione della nostra ed al suo futuro. Che l’area sia destinata indicativamente a logistica sta scritto nei documenti che formano il PGT. Voci che corrono per il paese sussurrano di un ampliamento della Fiege Borruso che sarebbe intenzionata a portare qui un’altra sede – si parla della sede di Settala - ritenendo lo scalo ferroviario di Secugnago di grande interesse per la sua attività. L’azienda così descrive nel suo sito l’unità operativa di Brembio: “32.000 mq di superficie coperta con una potenzialità di espansione sino a 80.000 mq”; e sottolinea: “ha la possibilità di utilizzare il raccordo ferroviario”. Per avere un dato sull’impatto dell’azienda, la stessa afferma che oggi: “La piattaforma logistica di Brembio movimenta ogni giorno in uscita oltre 1.000 tonnellate di merci, le consegne avvengono direttamente o tramite TP in tutta Italia”, e si evidenzia come lo stabilimento sia “situato a 10 Km dal casello di Lodi, a meno di 180Km da Torino, Genova, Bologna, Verona”. (La foto è tratta dal sito della Fiege Borruso).



Ma non è solo l’area industriale a preoccupare. Impatto sul sistema fognario lo avranno anche le nuove abitazioni. C’è chi mi ha ricordato che quando a suo tempo fu approvata la realizzazione della nuova Piazza Europa, la minoranza consiliare di allora aveva sollevato l’analogo problema, sostenendo la necessità di provvedere ad una verifica del nostro sistema fognario. La risposta fu come tante altre evasiva. Si scoprì qualche anno dopo, come mi ha confermato Pino Botti, che tutti i progetti riguardanti la fognatura erano scomparsi. Ma questa è una storia vecchia.
C’è più d’uno che si chiede: “perché stravolgere così il nostro paese con una previsione di circa 5.000 abitanti?”, per aggiungere subito dopo un “Non credo che se ne senta il bisogno”. Anche qui in verità va detto che già il piano regolatore fissava nella stessa cifra il numero massimo di popolazione, e che in realtà il PGT sta sotto quella cifra. Ma la domanda rimane e forse sarebbe giusto dare una risposta che non sia quella scontata legata a questioni di cassa. Anche perché qualcuno ha sollevato il problema dell’impatto sugli attuali servizi: “Abbiamo una nuova scuola elementare sufficiente per l’utenza attuale di 2.500 abitanti. Se il sindaco Sozzi prevede di arrivare a 5.000, allora è necessario costruire una nuova scuola. E se così è, dove sta la programmazione?”.
Qualcuno ha anche sollevato la questione del Palazzo Andreani, di cui l’amministrazione Cortesini aveva sistemato la facciata e messo mano alla parte che ospita gli uffici: “Nessuno ha mai pensato di fare una visita ai locali al primo piano del palazzo comunale? È un vero schifo. tutto è lasciato nell’abbandono”.
Anche il biogas non è visto senza preoccupazione, e soprattutto nella parte avversa al sindaco si avanza l’accusa che “gli impianti di biogas sono serviti per accaparrarsi i voti degli agricoltori, anche di quelli del Pdl, e serviranno solo ed esclusivamente a questi ultimi. A noi brembiesi solo l’inquinamento dei trattori che passeranno dal nostro paese e chissà anche le puzze”. Dicono di no, aggiungono, ma non ne siamo convinti. I lavori del primo impianto procedono, in consiglio comunale il 15 ottobre il sindaco dovrebbe svolgere una comunicazione sullo stato dei lavori. Voci di paese dicono invece che ci siano difficoltà per la localizzazione riguardo al secondo impianto, quello che dovrebbe essere finanziato da Sorgenia. Si parla, ma sottolineo che al momento non ho avuto conferme, che l’impianto dovrebbe sorgere in prossimità della strada per Cà de’ Folli.
E chiudo con un’ultima critica “agricola” raccolta, è un leit-motiv: “Mi sembra di ricordare che il motto della lista del sindaco Sozzi evidenziava il riferimento ad un paese ecologico. Ma i terreni agricoli sottratti alle nuove abitazioni e all’area industriale con i suoi piazzali cosa hanno di ecologico?”. Provare a dare una risposta, in fondo non sarebbe male.
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