Tre proposte per aiutare i lavoratori messi in difficoltà dalla crisi economica le ha formulate il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in occasione dell'incontro avvenuto a Rimini con il ministro del welfare Maurizio Sacconi. Riguardano la sperimentazione di una diversa modalità di erogazione degli ammortizzatori sociali con l'introduzione del quoziente familiare, il sostegno a tutti i precari della scuola che quest'anno non si sono visti riconfermare la cattedra in Lombardia e l'introduzione di una "Dote Impresa" che si affianca alle altre "Doti" introdotte da Regione Lombardia per Scuola, Formazione e Lavoro.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori legati a quoziente familiare "L'idea è quella di corrispondere qualche risorsa in più ai lavoratori che hanno diritto agli ammortizzatori sociali e che sono a capo di una famiglia di cui sono il sostegno unico. Intendiamo migliorare ulteriormente la nostra vicinanza alle persone in difficoltà incrementando gli aiuti a cui hanno diritto. Ovviamente nulla sarà tolto agli altri lavoratori, per esempio i single - ha precisato Formigoni - ma vogliamo dare un segno fortissimo di questo principio: l'ingresso della numerosità della famiglia nella remunerazione. Con la prima settimana di settembre convocherò un confronto con tutte le parti sociali, per sottoporre questa proposta di cui ho già parlato con il ministro Sacconi,in quanto sarà necessaria un'integrazione del nostro accordo nazionale sugli ammortizzatori. Questa quota in più di risorse può essere data sotto diverse forme, denaro voucher o buoni".
"La seconda proposta - ha proseguito Formigoni - riguarda una categoria che oggi non gode di alcuna protezione: i precari della scuola. Anche a loro, che oggi ne sono esclusi, intendo estendere la protezione degli ammortizzatori sociali. Ne parlerò con il ministro Gelmini, in quanto anche in questo caso è necessario un accordo con il governo nazionale".
La terza proposta: "Mi farò promotore di un incontro tra le parti sociali (sindacati) e datoriali (imprenditori) - ha aggiunto Formigoni - per l'avvio di percorsi di contrattazione decentrata a livello territoriale, introducendo i criteri di premialità". "Quindi - ha puntualizzato - più soldi ai lavoratori in funzione della produttività e del merito". Un'esperienza che è stata introdotta in Lombardia per la prima volta due anni fa, con il contratto degli infermieri delle aziende sanitarie ospedaliere e l'accordo unanime dei sindacati. È stato messo a disposizione un incentivo differenziato per livelli di responsabilità atti a premiare un aumento di produttività. Un bonus che varia da 580 a 1290 euro l'anno.
"Forti di questa positiva esperienza, tenendo conto della crisi economica e dei diversi livelli del costo della vita che penalizzano i lavoratori lombardi e considerando che non vogliamo fare saltare, ma anzi rispettare la contrattazione collettiva nazionale - ha affermato il presidente Formigoni - Regione Lombardia vuole accompagnare e assistere le parti nella loro libera contrattazione territoriale e aziendale, in modo che ciascuna azienda sia aiutata ad andare incontro alle esigenze dei propri lavoratori con flessibilità e mettendo in campo strumenti di sostegno al reddito".
Regione Lombardia potrà, a sua volta, mettere in campo strumenti per la valorizzazione del capitale umano quindi dare più risorse per la formazione, per la riqualificazione, per il conseguimento del diploma regionale.
"In altri termini - ha concluso il presidente Formigoni - noi possiamo ulteriormente arricchire il nostro strumento della dote dando vita alla dote impresa, che si affianca alla dote scuola, alla dote formazione e alla dote lavoro. La dote impresa coordinerà le diverse risorse a disposizione dal versante europeo, nazionale, regionale e camerale, premiando le realtà più innovative, flessibili e competitive".
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