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domenica 5 luglio 2009

Quasi un miliardo per il Piano di sviluppo rurale

Sostegno al settore lattiero caseario, all’ammodernamento delle aziende e alle misure ambientali.
Polemica tra l’assessore e le associazioni di categoria sulla diabrotica.

Grazie a un nuovo riparto dei fondi a livello di Conferenza delle Regioni crescono le risorse a disposizione per il sostegno al settore lattiero-caseario, all'ammodernamento delle aziende e alle misure ambientali, compreso l'ampliamento della banda larga nelle aree rurali, all'interno del Psr (Piano di sviluppo rurale) 2007-2013. La Conferenza delle Regioni ha accolto la proposta del Ministero per le Politiche agricole e forestali e determinato così anche l'aumento delle risorse per il Psr della Lombardia.
Ai 900 milioni di euro già disponibili per il Psr della Lombardia il nuovo riparto aggiunge altri 75,2 milioni provenienti da fondi comunitari e in attesa delle decisioni tecniche per i finanziamenti nazionali e regionali. La Regione Lombardia ha ottenuto circa 20 milioni in più di quanto si aspettasse, per il buon lavoro svolto dall'assessore all'Agricoltura Luca Daniel Ferrazzi in sede di Conferenza delle Regioni.
Rispetto al maggior finanziamento l’assessore ha affermato: “Grazie al nuovo riparto potremo disporre di ulteriori risorse per sostenere la nostra agricoltura che, grazie a questi fondi aumenta le sue possibilità di sviluppo. I 20 milioni che si sono aggiunti rispetto al riparto inizialmente previsto sono un successo regionale e un vantaggio per tutta la nostra agricoltura. La disponibilità di quasi 1 miliardo di euro per lo sviluppo dell'agricoltura, per il settore lattiero-caseario, per le aziende e lo sviluppo rurale consente di guardare con fiducia al futuro della nostra agricoltura che, grazie a questi fondi, potrà rafforzare la sua condizione di protagonista, mantenendo, anzi rafforzando, le posizioni di leadership che già detiene a livello nazionale per numero di addetti e di aziende produttive”.

È invece polemica tra assessore Ferrazzi e le associazioni di categoria sull’allarme «diabrotica», l’insetto parassita del mais, che minaccia di infierire sui raccolti delle province agricole della Lombardia. L’assessore, che tornerà al tavolo di confronto con gli agricoltori martedì al Pirellone, contesta le stime sui danni presentate dalle associazioni agricole, fra cui la Confagricoltura Milano-Lodi. Sostiene infatti Ferazzi che: «Il monitoraggio sulla presenza della diabrotica nei campi di mais lombardi continua puntuale, costante e condiviso tra i nostri tecnici e le principali organizzazioni professionali: in questo momento è necessaria la collaborazione di tutti affinché non vengano diffusi dati non supportati da fonti certe, in modo che i nostri agricoltori siano in grado di comportarsi nel modo più efficace». L’assessore non discute sulla presenza della diabrotica in diverse importanti provincie agricole, tra cui Lodi, Milano e Pavia, ma avverte: «Dai rilievi attuali, la situazione generale non risulta corrispondente alle cifre allarmanti diffuse in questi giorni: non è questo il modo di affrontare seriamente il problema, creando tra l’altro confusione sulle corrette procedure da seguire in caso di presenza dell’insetto». L’assessore ha anche dichiarato di aver già informato e sollecitato il ministro Luca Zaia.
Preso di mira, il leader di Confagricoltura Milano-Lodi, Mario Vigo, come riporta Luigi Albertini su Il Giorno, preferisce non inasprire il confronto in previsione della riunione di martedì, e non parla. Conferma però che «il trenta per cento delle nostre coltivazioni di mais è andata in fumo a causa dell’attacco di diabrotica, che ha trovato spazio dopo il provvedimento che vieta il trattamento della semente alla semina». Confagricoltura insomma insiste: «si è perso un milione di tonnellate di mais sui quattro normalmente raccolti».

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