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mercoledì 8 luglio 2009

Il pacco sicurezza

Il Cittadino oggi pubblica in prima pagina una lettera di Mario Uccellini, segretario generale Cisl Lodi, sul cosiddetto pacchetto sicurezza.
L’opinione. Le nuove norme? Sono cattive.
Rassegna stampa.

È legge dello Stato il Pacchetto Sicurezza, che mette in un unico sacco mafiosi e grafittari, clochard ed immigrati irregolari, buttafuori e maleducati; che mentre arma i cittadini di ronde, toglie ingenti risorse alle forze dell’ordine. Al centro del provvedimento di legge, nuove norme sull’immigrazione ed in particolare l’introduzione del reato di clandestinità, che detto così, può anche giustificarsi, ma nei fatti molto cambia.
Ad esempio: sono criminali le centinaia di badanti irregolari che assistono, nel Lodigiano, altrettanti anziani? E il pubblico ufficiale che non le denuncia alla polizia, mettendo nei guai anche il loro datore di lavoro (sempre l’anziano o un suo familiare), è da sanzionare penalmente? Viceversa, se il pubblico ufficiale le denuncia, va encomiato per la dimostrazione di senso civico e di attaccamento al dovere?
Sono dei criminali i lavoratori stranieri che, a causa della crisi, perdono il lavoro e, restando disoccupati per più di sei mesi, perdono anche il diritto al rinnovo del permesso di soggiorno? E magari hanno comprato la casa e stanno onorando un mutuo? Ed hanno figli che da anni frequentano le nostre scuole? Sono criminali?
In Lombardia ci sono almeno 50 mila stranieri irregolari, cioè senza il permesso di soggiorno. Da due anni, il governo ne conosce nome e cognome, età e provenienza, sa dove lavorano e sa anche dove alloggiano. Informazioni che sono in possesso dei suoi uffici, in quanto le domande di permesso di soggiorno e lavoro presentate a dicembre 2007, sono state accolte solo nella misura del 25 per cento. Quale cittadino denuncerà Maroni ed il capo della polizia, per aver omesso di denunciare migliaia di clandestini?
La Cisl si è dichiarata fin dall’inizio contraria all’introduzione di questo reato e non solo per una questione di umanità e di solidarietà. Noi tuteliamo il lavoro ed i lavoratori, anche quelli immigrati. Gente che da anni svolge mansioni che noi rifiutiamo, supplisce le esigenze produttive della nostra economia, tampona innumerevoli emergenze sociali di cura.
È profondamente ingiusto l’atteggiamento “usa e getta” che permea le norme legislative. Peggiorare le condizioni di vita di queste persone, costringerle ancor di più a nascondersi, a non curarsi, a non dichiarare i figli nati, non migliora la sicurezza, di nessuno. I sostenitori di queste norme criminalizzanti hanno coniato per noi il termine “buonismo” (a rappresentare la degenerazione dell’essere buoni). Noi per definire le nuove norme, restiamo invece sul linguaggio tradizionale: sono cattive.

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