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sabato 7 novembre 2009

Il Consorzio del Po chiude

Ma i municipi della zona puntano a nuove e più efficaci forme di cooperazione per rilanciare la centralità del Grande fiume. Il Consorzio del Po chiude i battenti. I comuni aderenti firmano lo scioglimento dell’ente, mai decollato.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 7 novembre 2009.

Guardamiglio - Addio al Consorzio dei comuni del Po, ma all’orizzonte ci sono nuove formule aggregative per rilanciare la centralità del grande fiume.
A meno di dieci anni dalla sua creazione, dopo un avvio difficile e senza mai essere stato veramente operativo, gli otto Comuni aderenti hanno deciso di andare allo scioglimento del Consorzio. Su questo hanno concordato tutti: Guardamiglio, San Fiorano, Santo Stefano, Corno Vecchio, Corno Giovine, Ospedaletto, Orio Litta, Caselle Landi. «L’idea è quella di chiudere una storia che non ha funzionato per vari motivi, non ultimo il fatto che si trattava di un’iniziativa senza il coinvolgimento di tutti i paesi rivieraschi - dice Maria Grazia Tondini, sindaco di Guardamiglio, comune capofila e sede del Consorzio -. Chiuso il Consorzio, ci potremo dedicare a una nuova iniziativa comune capace di valorizzare il Po».
A tutti infatti pare chiaro che non siano possibili azioni singole, ma che sia necessaria un’operazione coordinata tra tutti. «Magari non saremo più un consorzio, e troveremo un’altra formula operativa, un’associazione, un’intesa territoriale o altro - continua la Tondini -. Perché l’iniziativa abbia successo, però, è indispensabile il coinvolgimento di tutti i comuni rivieraschi e della provincia di Lodi, anche con un compito di coordinamento. L’obiettivo deve essere quello di valorizzare le potenzialità del Po, anche rapportandoci ai nostri dirimpettai piacentini, e di essere in grado di vedere problemi e opportunità, cogliendo ovviamente ogni possibilità di finanziamento superiore».
Finanziamenti che non mancheranno, almeno secondo il sindaco di Caselle Landi ed ex assessore provinciale Pierluigi Bianchi: «La Provincia di Lodi ha creduto molto in passato alle potenzialità turistiche e attrattive dell’asta del Po, e ha avviato una serie di interventi che ora possono trovare completezza e organicità grazie ai fondi erogati nel progetto Valle del Po e ad altri finanziamenti statali. Aldilà dello strumento, l’importante è rilanciare la valorizzazione del fiume tutti insieme». Più prudente il sindaco di Orio Litta Pierluigi Cappelletti: «Prima di tutto bisogna capire se i finanziamenti ci saranno e di quale entità, poi si potrà ripartire tutti insieme, a partire dalla Provincia, con un progetto di valorizzazione. Finora il Consorzio che vogliamo chiudere ha avuto un costo di qualche migliaio di euro per le comunità aderenti, senza che ci sia mai stato alcun ritorno o un’azione efficace, e vogliamo evitare di ripetere un’esperienza simile».
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