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sabato 7 novembre 2009

Brembio, Secugnago, Castiglione con Cesvip per il lavoro

Firmata la convenzione con tre comuni per l’apertura di uno sportello decentrato.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 7 novembre 2009.

Sta per rilanciare la sua iniziativa nella bassa Cesvip Lombardia: nella primavera scorsa ha firmato una convenzione con i comuni di Brembio, con quello di Secugnago e con quello di Castiglione per portare tutti i servizi di ricollocazione e in particolare i primi colloqui informativi direttamente in quei paesi, una volta la settimana o ogni quindici giorni, in collaborazione con le amministrazioni comunali. La prima fase dell’operazione è andata in scena fino a prima dell’estate. Poi la pausa estiva e il riordino delle opportunità finanziate nel settore pubblico, e ora tutto è pronto perché si torni a operare direttamente sul territorio.
I lavoratori in difficoltà contattati nella prima fase fino a giugno sono stati 73. A Brembio il servizio è partito alla fine di febbraio con 29 persone contattate in sette giornate, a Secugnago, un mese dopo, i contatti sono stati 36 in sei giornate, mentre a Castiglione, dove si è iniziato solo a maggio, in tre giornate sono state viste otto persone. Molte di queste hanno avuto più colloqui informativi, e più di 20 sono già diventati utenti di Cesvip con tanto di piano personalizzato per la riqualificazione, primo passaggio burocratico per accedere ai corsi e ai percorsi di ricollocamento finanziati. «Per noi si tratta di un’attività molto impegnativa, perché dobbiamo investire nelle risorse umane che si devono spostare, ma riteniamo importante poter entrare in contatto con le persone direttamente nei loro paesi - spiega Valentina Festorazzi, responsabile della sede di Lodi -. Avere il primo contatto direttamente nel paese di residenza, magari con l’aiuto dei servizi sociali, permette di intercettare lavoratori in crisi che magari non arriverebbero a Lodi alla ricerca di questi servizi di ricollocazione».
I profili professionali intercettati nei tre comuni della bassa sono perlopiù operai generici non specializzati, diversi extracomunitari, manovali edili o agricoli, con livelli di formazione di partenza abbastanza bassi. «Cercheremo di mantenere viva questa attività direttamente nei comuni, e magari di attivarla anche in altri centri - conclude Valentina Festorazzi -. Finora poi l’erogazione delle attività di riqualificazione è stata fatta nella sede di Lodi, ma siamo molto flessibili nella gestione di questi contatti, e se ce ne fosse l’occasione potremmo anche pensare a corsi di riqualificazione decentrati nei paesi».
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