Complice la crisi, lo sportello di via Paolo Gorini registra un boom di richieste: resiste solo il settore dei servizi sociali. In fila a decine, in cerca di un lavoro. Quasi mille disoccupati alla settimana al Centro per l’impiego.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Greta Boni, 10 ottobre 2009.
Una processione di disoccupati in cerca di lavoro. Il loro biglietto da visita è quasi sempre lo stesso: «Va bene qualsiasi cosa, basta tirare la fine del mese». Ma le opportunità, in tempo di crisi, sono ridotte all’osso. Ogni giorno al Centro per l’impiego della provincia di Lodi, negli uffici di via Paolo Gorini, i cinque operatori si trovano a ricevere almeno una trentina di utenti a testa, quasi duecento in un giorno e quasi mille in una settimana. Alcuni prendono appuntamento con la consigliera di parità, Ornella Veglio, con la convinzione che presto avranno un posto qualificato. Purtroppo, con i tempi che corrono, i disoccupati con alle spalle una buona carriera devono per forza scendere di livello, accontentandosi.
Tra gli annunci, l’unico settore che ancora “tira” è quello dei servizi sociali, visto che alcune cooperative cercano operatori Oss e operatori Asa. Negli ultimi giorni sono spuntate delle offerte nel comparto della ristorazione: per chef e aiuto-cuoco c’è insomma una speranza. «Se prima, nell’arco di una settimana arrivavano sempre almeno due richieste da parte delle imprese - fanno sapere dal Centro per l’impiego -, adesso capita anche di averne una ogni due settimane. Le persone che si rivolgono al nostro sportello spesso sono in mobilità, pochi sanno davvero quello che vogliono, in genere vorrebbero cogliere qualsiasi opportunità, ma noi cerchiamo di indirizzarli in base alla loro preparazione». Frequenti le richieste di part-time che arrivano soprattutto dalle donne, tutte quasi impossibili da soddisfare.Alla parete ci sono anche le domande delle imprese che non si affidano alla selezione degli operatori, la maggior parte sono a tempo determinato: badante, telefonista, cameriera, elettricista, fornaio e magazziniere sono solo una parte dei profili che potrebbero avere una chance. Una volta usciti dal Centro per l’impiego, i lodigiani senza lavoro imboccano la porta dell’Informagiovani, situato nello stesso cortile di via Gorini. «Anche se chi si presenta qui sostiene che “qualsiasi professione vada bene”, cerchiamo di capire cosa è meglio - spiegano gli operatori -. Tra i servizi che offriamo ci sono la consultazione delle bacheche e la stesura del curriculum. Inoltre, a breve proporremo per i più giovani un corso di orientamento al lavoro». Sulla bacheca alcuni foglietti parlano di insegnanti con esperienza decennale che vogliono dare ripetizioni, 25enni disposte a fare le badanti o le pulizie. Dall’altra parte, invece, le aziende - soprattutto nel Sudmilano - offrono un posto per estetista, operaio, autista e sarta: l’unico modo è buttarsi nella mischia.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.