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sabato 10 ottobre 2009

La sicurezza degli impianti alimentati a gas

Inizia da oggi una serie di articoli dedicati al tema della sicurezza degli impianti di casa alimentati a gas.
L’intento è quello fornire agli utenti di gas combustibili (gas naturale e GPL) informazioni utili per il loro impiego in sicurezza. Verranno date informazioni di carattere generale relative ad avvertenze specifiche per le diverse tipologie di utilizzo che, comunque, non devono essere intese come sostitutive dei testi legislativi e normativi ufficiali, cui ogni utente deve attenersi scrupolosamente ed integralmente.
L’estensore degli articoli, da anni impegnato nel campo della sicurezza degli impianti gas, ha tenuto e tiene tuttora corsi di formazione agli installatori degli impianti di gas naturale. In qualità di docente e di moderatore, ha tenuto numerosi corsi dedicati specificatamente ai tecnici di alcune Aziende distributrici e agli addetti incaricati di svolgere il servizio di reperibilità. Nel 2002 è stato nominato coordinatore dei “Verificatori” degli impianti termici della provincia di Lodi. Dal 2003 al 2007 Responsabile dello “Sportello Energia” della provincia di Lodi e del Comune di Lodi. Dal 2008 collabora con il CIG (Comitato Italiano Gas- Ente federato all’UNI), attraverso il Gruppo Italia Energia, per l’effettuazione dei corsi di formazione rivolti agli operatori del settore gas. Attualmente è membro del comitato tecnico CIG - Italia Energia per la formazione e l’aggiornamento degli operatori del settore gas.


L’uso domestico del gas: che fare?
1.

In Italia ci sono circa 27 milioni di impianti alimentati con gas combustibile e ne sono interessati circa 43 milioni di cittadini. Purtroppo bisogna prendere atto che nel 2008 si sono verificati ben 357 incidenti totali. Il totale 2007 è di 343 (14 in più rispetto all’anno precedente). Di tutti gli incidenti, 40 del 2008 sono risultati mortali (3 in più), determinando 52 decessi (2 in più rispetto il 2007).
Poiché il gas rimarrà ancora per decenni una delle principali fonti energetiche, è un dovere di tutti prevenire il verificarsi di tali nefasti e luttuosi accadimenti. Bisogna quindi prendere atto della necessità che i cittadini debbano essere resi maggiormente consapevoli all'utilizzo degli apparecchi alimentati a gas che devono essere sempre adoperati in maniera appropriata, con coscienza di causa e tenendo sempre ben presenti gli accorgimenti per evitare eventuali rischi derivanti dal loro non corretto (o doloso) impiego.
La parola chiave è quindi “prevenzione”.
Cosa fare?
È necessario innanzitutto attenersi a piccole accortezze e semplici regole di prevenzione che devono essere rispettate a garanzia dell’incolumità propria ed altrui.
Bisogna affrontare anche un altro aspetto, su cui spesso viene steso un velo di inopportuno silenzio: l’uso doloso (e criminoso) del gas. Ci si riferisce alla piaga dei suicidi e tentati suicidi con l’uso del gas. Ancora oggi moltissima gente è convinta che l’inalazione del gas combustibile può essere nociva e condurre in poco tempo alla morte. È un retaggio che deriva dai tempi passati, quando veniva distribuito il cosiddetto gas di città (gas manifatturato) che, proveniente dalla distillazione del coke era nocivo anche se inalato in dosi relativamente modeste. Il gas naturale distribuito a mezzo reti e il GPL non hanno queste proprietà nocive. L’inalazione prolungata può condurre a forme di avvelenamento ma generalmente non è mortale.
Avviene dunque che persone che abbiano deciso di togliersi la vita, ignorando ciò, liberino il gas per inalarlo, con il risultato di creare accumuli dello stesso che innescati per un qualsiasi motivo (la partenza del motore del frigorifero, lo squillo del campanello, ecc), esplodano con conseguenze rovinose. Bisogna fare in modo che i cittadini conoscano questo stato di cose, affinché i potenziali suicidi rinuncino ad usare il gas, privando così della vita altri innocenti.
Nei primi mesi del 2009, nell’arco di quattro settimane, si sono tra l’altro succedute: l’esplosione di una palazzina a Latina, poi a Grottaferrata, San Giminiano, San Colombano e Gorle, nella bergamasca. Poi l’episodio di viale Ungheria a Milano, con le minacce agli agenti di pubblica sicurezza di far esplodere il proprio appartamento con tutto il palazzo da parte di un cittadino. E ancora, in ordine cronologico, l’esplosione di un appartamento a Caserta, di una palazzina a Bari, poi a Casalgrande. Infine l’esplosione di Bisuschio.
Le regole per la prevenzione.
È in arrivo la stagione più fredda dell’anno, che ci vede alle prese non solo con i problemi di riscaldamento e con i controlli alle caldaie, ma anche quelli relativi alla sicurezza dell’impianto.
Ma è bene andare per gradi. Nel prossimo articolo inizieremo a conoscere meglio il gas e i comportamenti che ognuno deve seguire ai fini della sicurezza.

(continua - 1)
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