Rassegna stampa - Il Cittadino, 12 ottobre 2009.
«Il Pd in Lombardia ha bisogno di una svolta. Non è un caso se questa è la regione dove il partito è più debole in Italia». Vittorio Angiolini ieri mattina era in città per lanciare la sua sfida alla segreteria regionale del partito democratico. Lui è il candidato della mozione numero tre, quella collegata a Ignazio Marino (ferma al sette per cento nelle votazioni dei circoli), e il 25 ottobre alle Primarie è deciso a “giocarsela” alla pari con gli altri candidati. Le sue parole d’ordine per far tornare il Pd in sella a una regione governata da 15 anni dal centrodestra sono tre: lavoro, concorrenza e laicità. «La Lombardia è la regione dove è più diffuso il lavoro precario - incalza -; dove le attività economiche più innovative, dei giovani e delle piccole e medie imprese, sono soffocate dalla politica; dove la libertà di scelta dei cittadini su alcuni temi etici non viene garantita». Sul piano concreto quindi Vittorio Angiolini propone una politica energetica diversa («No al nucleare a favore di energie alternative»), un diverso investimento sui trasporti («Più ferrovie e meno trasporto su gomma»), e una nuova pianificazione urbanistica («Basta consumare territorio verde e agricolo per le nuove costruzioni»). «Il Pd ha lanciato una scommessa - spiega -, coinvolgere i cittadini nella politica di un partito con le Primarie». Per questo ieri è stato tutta la mattina in piazza Vittoria per incontrare i lodigiani che si avvicinavano allo stand del Pd. «Ho percepito molto interesse» spiega. Il coordinatore della mozione Marino in provincia, Davide Fenini, sta organizzando una serie di iniziative per “calare” i temi forti del Pd nel Lodigiano: dall’energia e l’ambiente (Senna e Bertonico-Turano su tutti) alla mobilità, dal lavoro ai diritti.
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