Ieri sera, presso il chiostro del Palazzo Andreani l’amministrazione comunale ha illustrato alla cittadinanza il Piano di governo del territorio (PGT), che sarà adottato a breve dal Consiglio comunale. Il PGT, come ampiamente illustrato, è il nuovo strumento urbanistico a livello locale previsto dalla legge regionale che regola la materia. Non solo sostituisce il Piano regolatore generale (PRG), ma fissa tutto un insieme di direttive e di norme che guideranno nei prossimi cinque anni lo sviluppo urbanistico e territoriale del nostro comune, determinandone la crescita complessiva dal punto di vista edilizio, ambientale e sociale.
Alla presenza di un pubblico numeroso, nella presentazione dei diversi aspetti del documento, si sono alternati al microfono e con l’ausilio di slide l’architetto Stefania Rozza e i diversi tecnici che hanno concorso nella stesura del Piano. L’illustrazione del Piano è stata preceduta da una introduzione del sindaco Giuseppe Sozzi, che ha spiegato i motivi della realizzazione del complesso documento di governo del territorio, evidenziando le caratteristiche di armonizzazione e condivisione territoriale che sono alla base del progetto regionale di cui il documento di Brembio è parte.
La descrizione effettuata dai tecnici, seppure estremamente sintetica, ma adeguata al contesto, è stata sufficientemente esauriente sia riguardo le modalità seguite nella stesura del Piano, sia per quanto riguarda i contenuti evidenziandone particolarmente gli aspetti positivi soprattutto di salvaguardia del nostro territorio a preminente vocazione agricola, e sorvolando in parte sugli aspetti critici legati alle espansioni del tessuto urbano; ben facendo, tuttavia, a nostro avviso in quanto ristrettezze di tempo e non preparazione dell’uditorio avrebbero potuto ingenerare fraintendimenti inopportuni. Il piano, infatti, va valutato nel suo complesso e con razionalità, senza farsi prendere la mano da emotività. La stessa linea è stata seguita dal sindaco alla fine dell’esposizione rispondendo ad alcune domande, in particolare ad una del consigliere comunale di minoranza Rosaria Russo sull’espansione industriale prevista nella parte nord-est del comune, in contiguità con il polo produttivo esistente a ridosso del confine con Secugnago.
Dal nostro punto di vista l’esposizione è stata positiva perché ha focalizzato una serie di questioni che ritenevamo di importante dichiarazione pubblica. Innanzitutto l’ampliamento del Plis del Brembiolo e della sutura proposta tra i due tronconi, in cui era diviso in precedenza dal centro abitato, attraverso un “corridoio” urbano, con effetti attesi che non possono che essere ovviamente solo positivi, in termini di potenziamento della connettività ecologico-ambientale e in termini di qualità paesaggistico-territoriale. E dell’inglobamento nel Parco della cascina Monastirolo, inserita in un progetto provinciale e di altre cascine come la Bellaria ed il Polenzone. Altro aspetto importantissimo la netta impronta di salvaguardia del territorio agricolo comunale, con le sue cascine, i suoi manufatti, la rete delle rogge, e la volontà di ridare importanza rendendoli fruibili a tutta la comunità i percorsi campestri fatti di strade vicinali, viottoli di collegamento, sentieri di transito di uso agricolo. E per quanto riguarda il centro urbano la maggiore attenzione alla componente storica dell’abitato, alla sua salvaguardia e all’armonizzazione del nuovo che verrà con l’aspetto consolidato nel tempo del paese.
Per quanto riguarda le espansioni residenziali, ci è parso di capire dalle slide proiettate che la bozza definitiva privilegi la realizzazione dei due comparti di riqualificazione urbana di cui ci siamo occupati altrove, l’area di trasformazione AT2, la prima unità minima d’intervento dell’area di trasformazione AT1, nonché di alcuni completamenti quali quello prospiciente la cascina Castello e l’area nei pressi del depuratore che è stata oggetto di un lungo contenzioso tra Comune e proprietari, risolto recentemente con un accordo dopo la sentenza del Tar.
Infine vogliamo riprendere e sottolineare l’importanza data alla conservazione ed al recupero ambientale ed eventualmente abitativo delle 23 cascine presenti sul nostro territorio, dettando regole precise per le ristrutturazioni compreso l’uso dei materiali. Le norme prevedono la possibilità di ristrutturare gli edifici già adibiti a residenza ed eventualmente riadattare a tale funzione anche costruzioni non più utilizzate per scopi agricoli. L’idea è quella insomma di far rivivere se possibile quegli insediamenti che costituiscono assieme al nucleo storico del paese la nostra storia.
Per completare la cronaca annotiamo anche la presenza del nuovo sindaco di Secugnago, la cui presenza ha significato che l’apertura ed il raccordo sui problemi comuni tra le due amministrazioni continua al di là della diversità politica di campo venutasi a creare con il risultato elettorale.
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