Rassegna stampa. Articolo di Valeria Uva su Il Sole 24 Ore di sabato 18 luglio.
Dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici arrivano le istruzioni ai privati per gestire le gare per le opere di urbanizzazione. La filosofia alla base di questo nuovo provvedimento dell’Autorità è che il costruttore privato impegnato in una lottizzazione residenziale debba comportarsi esattamente come una stazione appaltante pubblica quando si tratta di realizzare strade, scuole, fognature e parchi, ovvero le cosiddette opere di urbanizzazione (primaria e secondaria) legate ai nuovi edifici. Dal 2001, infatti, con la sentenza «Scala 2000», la corte Ue ha classificato queste opere come pubbliche e ha imposto le gare. Il privato, quindi, è tenuto ad appaltarle a terzi «nel rispetto delle procedure del Codice (con diverse tipologie di gara a seconda dell’importo) ma soprattutto (determinazione n. 7/2009 dell’Autorità, relatore il presidente Luigi Giampaolino) «è esclusivo responsabile dell’attività di progettazione, affidamento ed esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria». Sta a lui scegliere il criterio di aggiudicazione tra massimo ribasso e offerta più vantaggiosa, valutare le offerte anomale, escludere dalla gara i concorrenti scorretti e nominare il collaudatore. Sempre al privato andranno eventuali economie da ribassi d’asta.
Unica eccezione alla gara privata l’ipotesi in cui il costruttore presenti all’amministrazione un progetto preliminare e questa bandisca una gara alla quale può partecipare lo stesso privato, se qualificato. In questo caso «il contratto d’appalto viene stipulato dal titolare del permesso di costruire».
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