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lunedì 20 luglio 2009

Gadget per chi paga le tasse

Rassegna stampa.
Sì alla Tarsu pagata in base a stime dei volumi.
Articolo di Vincenzo Dragani su ItaliaOggi di venerdì 17 luglio.

È compatibile con il diritto comunitario il criterio di calcolo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani adottata dal legislatore italiano, sebbene preveda il computo dell’importo dovuto su una semplice stima del volume dei rifiuti generato e non sul quantitativo dei beni a fine vita effettivamente prodotti e conferiti al servizio pubblico. Ad assolvere la nota «Tarsu» (acronimo di «tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani») è la Corte Ue di giustizia, che con sentenza 16 luglio 2009 (n. C-254/08) ha sottolineato come, in primo luogo, la direttiva madre sui rifiuti (la 2006/12/Ce) chiede agli Stati Ue di far gravare sui detentori di rifiuti il costo globale dello smaltimento, senza imporre loro le modalità per garantire tale risultato, e, in secondo luogo, come una determinazione del volume esatto dei rifiuti conferiti da tali detentori al servizio pubblico sia di fatto difficile ed oneroso.
Per il Giudice comunitario, pronunciatosi in risposta alla questione pregiudiziale sollevata dalla magistratura nazionale su impulso di alcune aziende alberghiere italiane, il potere discrezionale lasciato dall’Ue agli Stati membri deve tuttavia essere contemperato con il principio di matrice Ue del «chi inquina paga», per cui il giudice locale dovrà accertare se, nel caso di specie, i soggetti percossi abbiano effettivamente supportato dei costi manifestatamente non commisurati al volume e alla natura dei rifiuti da essi producibili. La parola definitiva sulla questione torna così al Tribunale amministrativo della Regione Campania, giudice innanzi al quale le imprese alberghiere in parola avevano impugnato la Tarsu comunale contestando il computo effettuato sulla loro capacità di reddito invece che sulla loro effettiva capacità di produrre rifiuti.

Raccolta differenziata. Operativo l’accordo Anci-Conai.
Da Il Sole 24 Ore di sabato 18 luglio.

Sono stati firmati da Filippo Bernocchi dell’Anci (l’associazione dei comuni) e Piero Perron, presidente Conai (il Consorzio nazionale imballaggi) gli allegati che rendono esecutivo l’accordo tra Anci e Conai. L’accordo durerà fino al 2013 e finanzierà i comuni che svolgeranno la raccolta differenziata degli imballaggi usati.

Fare cassa. A Brolo (Messina) chi paga i tributi accumula punti per ricevere gadget e sconti.
Le tasse? Come la carta fedeltà del supermercato.
Da Venerdì di Repubblica del 17 luglio.

Il bollettino dell’Ici e delle altre imposte comunali come la tessera del supermercato: più paghi, più accumuli punti che danno diritto a sconti e gadget. L’idea è dell’ufficio tributi di Brolo, 5600 anime in provincia di Messina. A curare il servizio per conto dell’amministrazione comunale sarà il grippo Banca Sella – Lottomatica: «Il Comune vuole mettere a disposizione dell’utenza un comodi sistema di accumulo punti che premierà la fedeltà del contribuente sia nel pagare i tributi comunali, sia nel fare acquisti presso tanti esercizi commerciali locali che aderiscono all’iniziativa» spiegano al Comune. E forse, come diceva un ministro, pagare le tasse sarà finalmente «bello».

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