Ma le proteste per i nuovi orari non si placano: «Situazione incredibile». Pendolari, torna come per magia il treno “scomparso” del mattino.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Greta Boni, 2 dicembre 2009.
Il treno delle 8.01 che da Lodi porta a Milano è “magicamente” ricomparso nella bozza degli orari che in questi giorni sta circolando su internet. La cancellazione del convoglio dal tabellone aveva scatenato le proteste dei pendolari, più di duecento persone si recano ogni giorno in stazione per quell’ora. Nonostante la conquista, però, le lamentele non si sono affatto fermate: «È incredibile che a meno di due settimane dal “via” ancora non ci sia un orario definitivo e che non si riesca a sapere nulla di certo - dicono i viaggiatori, molti dei quali stanno pubblicando su blog e siti i loro commenti -. Tanto per dire, andando sul sito di Trenitalia e provando a cercare l’orario da Lodi a Milano per il 14 dicembre, esce un laconico “Nessuna soluzione trovata”, incredibile!».
La data fatidica è fissata per il 13 dicembre, quando partirà la linea suburbana S1, la Lodi-Saronno, che però sarà inaugurata al di fuori dell’orario di punta. Una notizia che ha scatenato una “bufera” di polemiche tra i passeggeri, convinti che la “rivoluzione” avrebbe garantito più treni e più comodità. Anche la bozza con i nuovi orari ha suscitato pesanti critiche, soprattutto nella Bassa, perché i pendolari si sono ritrovati con 11 convogli in meno a disposizione.
«Restano alcuni slittamenti di orario - aggiungono i viaggiatori della Milano-Piacenza -, i rallentamenti di alcuni treni che con il nuovo orario ci metteranno di più e la cancellazione del treno Milano-Livorno delle 17.05. Molti dei treni regionali che nel vecchio orario si fermavano a Parma, nel nuovo orario proseguiranno fino a Bologna: Lodi sarà così nuovamente collegata direttamente a Bologna, come era fino a pochi anni fa. È ovviamente confermato l’avvio della linea suburbana S1 Lodi-Saronno, anche se inizialmente solo dalle 9 alle 17».
Oggi i pendolari lodigiani incontreranno per la prima volta l’amministrazione provinciale, nella speranza di riuscire a “strappare” qualche treno in più per il futuro.
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