Nell’ultimo articolo (L’uso domestico del gas - 4) abbiamo descritto i vari tipi di apparecchi presenti nelle nostre case soffermandoci maggiormente sugli apparecchi di cottura. Due termini, però abbiamo evidenziato: l’aerazione e la ventilazione. Ci siamo anche chiesti a cosa possa servire l’aerazione e la ventilazione dei locali e per quale motivo devono essere fatti i “buchi” nel locale di installazione.
Vediamo innanzitutto che significato hanno questi due termini:
La ventilazione è l'apertura permanente che garantisce l'entrata dell'aria necessaria alla combustione del gas. La dimensione del foro necessario a far affluire l'aria per la combustione è regolato dalla normativa vigente e dipende da diversi fattori (potenzialità, tipo di apparecchio, compresenza di altri apparecchi, ecc).
Esempio di ventilazione.
Ma per quale motivo si devono fare buchi così grossi?
La risposta è semplice: per bruciare correttamente un metro cubo di gas sono necessari circa 10 metri cubi di aria. Facciamo un esempio: supponiamo che il mio apparecchio abbia consumato un metro cubo di gas. Ebbene, dal camino sono usciti ben 10 metri cubi di aria. Se io non avessi un foro, appunto, per ripristinare quest’aria che se ne è uscita, in breve tempo rimarrei senza ossigeno con le conseguenze che tutti possiamo immaginare.
Per evitare quindi che l'aria necessaria, per esempio, alla combustione del piano di cottura o eventuali altri apparecchi a “camera aperta” (tipo A e B), presenti nel locale, venga prelevata direttamente dal locale stesso senza possibilità di ricambio, ecco la necessità dell'apertura di ventilazione che garantisce di mantenere sempre il livello di ossigeno nel locale a valori normali.
Gli apparecchi di tipo “C”, con circuito di combustione stagno, non avendo necessità di prelevare l’aria dal locale d’installazione, non necessitano di aperture permanenti di ventilazione, ma devono essere installati in locali aerabili.
Esempio di apparecchio di tipo “C” - Stagno
(Le frecce azzurre rappresentano l’aria, quelle rosse i fumi.
L’aerazione
L'aerazione, che può essere permanente oppure no, serve al ricambio dell'aria necessaria, sia allo smaltimento dei prodotti della combustione (aerazione permanente), sia per evitare miscele con un tenore pericoloso di gas non combusti (locale aerabile).
Esempio di aerazione permanente (da effettuare in presenza di apparecchi di tipo A, ovvero stufe catalitiche che scaricano i fumi in ambiente, o con piani di cottura privi di scarico con cappe o elettroventilatori).
Questo significa che nel caso in cui sentissi odore di gas devo subito aprire finestre e porte per arieggiare il più possibile il locale.
Locale aerabile è un locale dotato di dispositivi che consentono l’aerazione su necessità. Tali dispositivi possono essere costituiti da generiche aperture apribili e comunicanti direttamente con l’esterno quali porte, finestre, portafinestre, lucernari, ecc. Esempio di locale aerabile.
Per tale motivo la norma in vigore prevede che tutti gli apparecchi e le giunzioni filettate debbano essere installate in locali aerati o aerabili.
La presenza di una delle due aperture inoltre non esclude l'esigenza di avere anche quella di ventilazione.
E’ evidente che il dimensionamento ed il posizionamento di tali aperture deve essere realizzato, verificato e certificato da installatori abilitati.
I comportamenti da seguire.
Nell'utilizzare l'apparecchio a gas, è importante seguire alcune semplici norme di comportamento, dettate dall'esperienza e dal buon senso o frutto del lavoro normativo del Comitato Italiano Gas (CIG) e dell'UNI (Ente nazionale italiano di unificazione), indirizzato ad inserire nelle norme di installazione e costruzione i più validi criteri di sicurezza.
Il seguire tali norme di comportamento non costa nulla, mentre garantisce una completa sicurezza di utilizzo.
Una volta installato correttamente l'apparecchio a gas, saranno sufficienti periodici interventi di manutenzione da parte di tecnici qualificati.
Quindi solo i piccoli interventi descritti nel libretto di istruzioni dell'apparecchio possono essere eseguiti dall'utente.
Il contatore del gas.
Per quanto riguarda il contatore del gas, non bisogna usarlo per appoggiarvi oggetti vari, mentre le tubazioni metalliche in vista, che costituiscono l'impianto di adduzione del gas, non devono essere utilizzate come messa a terra di apparecchi elettrici, nè per appendervi panni o per altri usi impropri.
Le tubazioni sotto traccia devono essere collocate in posizioni obbligatorie e opportunamente segnalate dall'installatore, per evitare possibili forature causate da trapani. In mancanza di segnalazione, prima di forare un muro è bene dotarsi di uno strumento in grado di rilevare la presenza di metalli, facilmente reperibile presso un buon negozio di ferramenta.
Un’altra utile precauzione da seguire è quella di chiudere la valvola del contatore o quella di ingresso nell'appartamento o quella della bombola, quando non si utilizza l'impianto a gas.
Questa operazione va eseguita possibilmente ogni sera, prima di andare a letto, e certamente in caso di assenze, anche se di breve durata.
Una buona abitudine da prendere nell'accendere un bruciatore del piano di cottura è di procedere con il seguente ordine:
1 - accendere il fiammifero
2 - accostare il fiammifero acceso al bruciatore
3 - aprire il rubinetto del gas
Se, infatti, si eseguono le operazioni in ordine inverso, è possibile che, dopo aver aperto il rubinetto, intervenga qualche elemento di distrazione (squilla il telefono o suonano alla porta), cosicché la successiva accensione del fiammifero può produrre gravi conseguenze.
Bisogna anche ricordare che:
Non si devono riempire troppo le pentole, né lasciare cibi sul fuoco quando ci si deve allontanare dal locale. Infatti lo spegnimento della fiamma, causato dal trabocco di liquidi in ebollizione o da cattiva combustione e regolazione del minimo, può essere all'origine di gravi inconvenienti.
Questi inconvenienti sono evitati nei piani di cottura provvisti di dispositivo di sicurezza per lo spegnimento accidentale della fiamma. Tale dispositivo infatti interrompe automaticamente l'afflusso del gas se si spegne la fiamma.
Infine è bene ricordare che:
le caldaie dovrebbero essere controllate e pulite ogni anno, prima dell'inizio del periodo di riscaldamento. In tal modo si eviteranno non solo possibili
incidenti ma anche il rischio di rimanere "al freddo" proprio nel periodo dell'anno meno adatto.
Se una corretta conduzione consente di mantenere efficiente l’apparecchio, di ottenere significativi risparmi sui consumi e contribuisce a tenere pulito l’ambiente, per la manutenzione periodica bisogna ricorrere all’opera di un tecnico qualificato.
Ma questo sarà l’argomento del prossimo articolo.
Sto seguendo gli interessanti articoli pubblicati sul vostro blog sugli impianti gas. Vedo che si insiste molto sulla sicurezza ma in definitiva mi si può dire che cosa si può fare per mantenere in regola il proprio impianto a gas?
RispondiEliminaLa risposta a Giulio Roversi è nel post: Uso domestico del gas - Le risposte
RispondiEliminaMa praticamente come ci si deve comportare se si sente odore di gas? Grazie per la risposta.
RispondiEliminaDomanda fatta da Giulio:
RispondiEliminaMa praticamente come ci si deve comportare se si sente odore di gas? Grazie per la risposta.
Ecco la risposta:
Innanzitutto bisogna dire che si seguono attentamente i consigli che sono stati dati nei precedenti articoli, è possibile contare su un elevato livello di sicurezza per tutti gli utilizzatori, non solo i familiari, ma anche i vicini di casa, nei confronti del gas.
Se però, malgrado l’attenzione prestata, qualcosa non dovesse andare per il verso giusto, si viene avvertiti da un campanello d'allarme inconfondibile: il caratteristico odore di gas.
Infatti tutti i gas combustibili devono avere, per legge, un odore caratteristico, in modo che
sia possibile rilevarne la presenza, in caso di fuga, prima che raggiungano concentrazioni
pericolose.
A questo punto si dovranno adottare i semplici comportamenti che suggerisco qui di seguito:
- aprire finestre e porte, per arieggiare il più possibile il locale;
- spegnere immediatamente tutte le fiamme;
- chiudere la valvola principale del contatore o della bombola;
- non fumare, né accendere fiammiferi o accendini;
- non azionare interruttori, campanelli, apparecchi elettrici, o telefonici. Infatti una loro eventuale scintilla potrebbe innescare un'esplosione.
Se l’impianto è alimentato da gas in bombole (GPL), bisogna ricordare che il GPL, essendo più pesante dell'aria, in caso di fuoriuscita accidentale dell'impianto tende a cadere inizialmente al suolo, e quindi bisogna:
- spazzare il pavimento per rimuovere possibili residui di gas, convogliandoli verso l'ambiente esterno;
- mantenendo chiusa la valvola principale, controllare che tutti i rubinetti degli apparecchi siano anch'essi chiusi e chiudere quelli che ancora non lo fossero; infatti il gas potrebbe essere fuoriuscito da un rubinetto lasciato inavvertitamente aperto;
- controllare l'integrità del tubo flessibile dell'apparecchio di cottura e delle sue connessioni;
- se con queste verifiche non si riuscisse ad individuare l'origine della fuga o se si continuasse ad avvertire odore di gas con valvole e rubinetti chiusi, è necessario chiamare l'Azienda distributrice o il rivenditore della bombola per mezzo di un telefono esterno;
- È indispensabile ricordarsi che, in ogni caso, interventi o riparazioni sugli impianti e sugli apparecchi a gas (compresa la sostituzione del tubo flessibile) devono essere eseguiti da personale qualificato!