Paesi poveri, l'allarme di Ratzinger "Senza farmaci, disastro umanitario". "Le aziende non li producono perché guadagnerebbero poco". Grave il rischio derivante dalla diffusione di prodotti contraffatti.
Rassegna stampa - Repubblica.it, 13 settembre 2009.
Città del Vaticano - Benedetto XVI teme, a causa della carenza di farmaci di prima necessità, "il rischio di un disastro umanitario e sanitario mondiale", che potrebbe colpire soprattutto i paesi poveri. La grave preoccupazione del Papa è stata riportata oggi dall'arcivescovo Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, durante il congresso mondiale della Federazione Internazionale Farmacisti Cattolici, in corso a Poznan, in Polonia.
"In troppe zone - ha detto il presule - mancano i farmaci di prima necessità, le prestazioni di base che garantiscono la difesa primaria. Spesso, per motivi economici, vengono trascurate le malattie tipiche dei paesi in via di sviluppo perché, sebbene colpiscano ed uccidano milioni di persone, non costituiscono un mercato abbastanza ricco. Alcuni di questi medicamenti potrebbero essere facilmente realizzati sulla base delle conoscenze scientifiche correnti, ma non vedono la luce per motivi esclusivamente economici".
"Da qui - prosegue Zimowski - proviene un termine sintomatico, "orphan drugs" - farmaci orfani - vale a dire quelli che non si studiano, si producono, si distribuiscono perché i potenziali acquirenti, che sono milioni, non hanno la capacità economica di comprarli. Appare evidente che lo sviluppo dei medicinali è ormai governato non più dall'etica tradizionale della medicina, ma dalla logica dell'industria".
Un altro drammatico problema denunciato da monsignor Zimonwski è quello della "contraffazione e falsificazione dei farmaci" che "colpiscono innanzitutto i soggetti in età pediatrica. Falsi antibiotici e falsi vaccini producono gravi ripercussioni negative sulla loro salute. Molte sono le morti per malattie respiratorie nei bambini africani, sicuramente più numerose se curate con antibiotici falsi, senza principio attivo ed in compenso acquistati a caro prezzo".
Da qui l'invito della Chiesa "a denunciare con coraggio tutte le forme di contraffazione e falsificazione dei medicinali ed ad opporsi alla loro distribuzione". "Per il farmacista cattolico - ha proseguito - l'insegnamento della chiesa sul rispetto della vita e della dignità della persona umana, sin dal suo concepimento fino ai suoi ultimi momenti, è di natura etica e morale. Non può essere sottoposto alle variazioni di opinioni o applicato secondo opzioni fluttuanti".
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