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lunedì 3 agosto 2009

Province e Anci

Riforme. Il presidente dell'Anci Guerini favorevole ad un raccordo maggiore tra la provincia e i comuni del territorio.
Anci, sì alle Province, ma siano enti di rappresentanza dei Comuni.


Ripresa la discussione delle proposte di legge di modifica del Titolo V della parte seconda della Costituzione per la soppressione delle province. La posizione dell’Anci, dell’Upi e della Lega delle Autonomie locali è stata presentata venerdì nel corso di un’audizione alla Commissione Affari Costituzionali della Camera.
Nel suo intervento il presidente Anci Lombardia e sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, ha spiegato che “c’è l’esigenza di collocare la questione in esame in uno scenario più ampio, quello del ridisegno dell’ordinamento istituzionale del Paese”. E ha aggiunto “abbiamo bisogno di accompagnare il processo sul federalismo fiscale con un processo veloce che ricollochi titolarità di funzioni e responsabilità ai vari livelli di governo, andando ad eliminare doppioni”. In che modo? “Assegnando ai Comuni la titolarità delle funzioni di prossimità, assicurando invece alle Regioni, oltre ad un ruolo di alta programmazione, anche un compito a livello normativo, e infine, assegnando al livello intermedio, quello rappresentato dalle Province, tutte quelle funzioni che non possono essere gestite efficacemente a livello comunale”. Secondo Guerini “solo all’interno di questo percorso di riorganizzazione potrà delinearsi una articolazione più efficace, più efficiente e anche meno onerosa dei livelli di governo del nostro Paese”.
Il sindaco di Varese Attilio Fontana, parlando a margine dell’audizione, ha aggiunto che è quanto mai necessario “costruire un raccordo maggiore fra la Provincia e i Comuni insistenti sul territorio anche per scongiurare il rischio di un neocentralismo regionale che potrebbe essere ancora più drammatico rispetto al rischio di un centralismo nazionale”.
Ma quali sono gli strumenti per realizzare un raccordo maggiore tra Province e Comuni? Come si legge in un documento che l’Anci ha presentato in audizione, “si potrebbe prevedere che il consiglio provinciale e il Presidente della Provincia sia espresso in modo indiretto attraverso un sistema elettorale di secondo grado che abbia nei consiglieri comunali o nei sindaci i soggetti titolari sia del requisito elettorale attivo che del requisito elettorale passivo”. In alternativa, l’Associazione dei Comuni ha proposto di “prevedere che soltanto il consiglio provinciale sia composto da sindaci (o anche consiglieri comunali) sempre attraverso un sistema elettorale di secondo grado, e invece si conservi un’investitura diretta del Presidente della Provincia. Oppure, dice il documento, si potrebbe prevedere che il consiglio provinciale sia composto da sindaci dei Comuni compresi nel territorio provinciale”. Nel documento si legge infine che “si potrebbe stabilire quale requisito per l’elettorato passivo, oltreché per la permanenza in carica, l’essere sindaco assicurando però a differenza degli altri due casi l’elezione diretta da parte del corpo elettorale. L’investitura del Presidente della Provincia potrebbe rimanere diretta, ovvero essere espressione del consiglio provinciale così costituito”.

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