Il testo della Regione: escluse le discariche.
Ecco il vincolo ambientale che proteggerà Senna.Rassegna stampa - Da Il Giorno di ieri.Da una parte la battaglia per non far commissariare la Provincia, a causa della bocciatura del piano rifiuti da parte della Regione, dall’altra le speranze riposte sul vincolo ambientale alle sponde del Po. Queste sono le due strade che il Lodigiano vuole percorrere per impedire l’arrivo della discarica di Senna Lodigiana. Quest’ultima, in particolare, che la Provincia vuole legare a una «politica di rilancio del fiume come identità e risorsa turistica», è quella sulla quale dalle parti del centrodestra puntano maggiormente. Ma cosa prevede in concreto la scelta del vincolo ambientale. Per capirlo basta guardare nel verbale della commissione paesaggistica provinciale, che si è riunita a Milano, il 21 luglio, dal quale emerge il ritratto del vincolo paesaggistico, firmato dallo stesso assessore regionale Davide Boni. In primo luogo la commissione ha stabilito che «l’ambito agrario e golenale della valle del fiume Po nei Comuni di Senna Lodigiana e di Somaglia risulta connotato da particolari caratteri e valori paesaggistici che in diverso grado concorrono a definirne il carattere identitario e riconoscibile». Fra questi: «L’argine maestro del grande fiume, elemento antropico ormai consolidato del paesaggio locale, rappresenta la cerniera dalla quale e possibile ammirare il differente assetto territoriale». Un ambiente, quello descritto con toni quasi poetici, «che lascia trasparire nel disegno dei campi la memoria di sinuosi meandri dell’antico alveo fluviale e dalla rete irrigua minore». Tutti elementi che «determinano il carattere altamente suggestivo del luogo: la visuale sul vasto spazio aperto del territorio agrario, area peraltro interessata da ritrovamenti ed elementi di interesse archeologico, e interrotto dalla presenza di un’edificazione diffusa e, talvolta, dai filari di alberi disposti lungo gli innumerevoli percorsi rurali».
Si sottolinea la forte tradizione locale, con «il Castello Cavazzi di Somaglia, Corte Sant’Andrea, Cascina Castelnuovo, Cascina Bellaguarda, Cascina Monticchie, esempi di nuclei ed edifici di significativo valore storico ed architettonico». A questi si aggiungono «gli ambiti di rilevante caratterizzazione naturalistica presenti a ridosso del terrazzo morfologico in corrispondenza dei corsi d’acqua naturali che scendono verso valle». Per questo «all’unanimita di voti, la commissione delibera di proporre la dichiarazione di notevole interesse pubblico». E fra i mille criteri di tutela imposti, il testo chiarisce apertamente che «gli impianti e le attivita che inducono consistenti flussi di traffico specie di tipo pesante, nonché gli impianti di stoccaggio e smaltimento rifiuti sono da considerarsi esclusi».
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