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domenica 30 agosto 2009

Pgt e biogas, altrove fanno discutere

San Rocco al Porto.
Scintille in Consiglio su piano regolatore e avvio dei lavori dell’impianto a biogas.
Rassegna stampa - Il Giorno di oggi.

Via libera del Consiglio comunale all’accordo con il comune di Guardamiglio per la stesura del Piano di Governo del Territorio. Venerdì sera l’assemblea ha votato a favore dell’iniziativa. Contrari gli esponenti di opposizione della lista «Guidesi sindaco», che non hanno contestato il patto in sé, quanto piuttosto alcune scelte effettuate e messe nero su bianco in esso. Ad illustrare in aula l’accordo è stato l’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici Claudio Spelta.
«Unendo le forze con Guardamiglio — ha precisato Spelta — otterremo un risparmio». Guido Guidesi, leader dell’opposizione, ha definito una «scorrettezza» aver pubblicato l’avvio del procedimento in forma associata prima che il Consiglio di San Rocco si esprimesse, e ha espresso perplessità sulla scelta di individuare Guardamiglio, comune più piccolo, come capofila. In aula animi agitati anche per i lavori di realizzazione di un impianto di biogas avviati nella frazione Mezzana Casati e di cui la minoranza ha chiesto informazioni perchè pare che in paese nessuno sapesse nulla.

Lodi. Il nuovo piano regolatore arriverà in Consiglio sotto elezioni.
Urbanistica, l’ultimo nodo aperto.

Guido Bandera.

L’ultima grande scelta prima delle elezioni comunali sarà il nuovo piano urbanistico della città. Una corsa contro il tempo: il piano di governo del territorio, nel programma amministrativo dell’attuale giunta di centrosinistra, deve essere approvato prima della fine del mandato. I tempi stringono e le scelte da compiere sono molte. Si tratta infatti di una svolta nello sviluppo della città, dai tempi dell’ultima variante al piano regolatore, che risale a molti anni fa. Poco prima delle ferie, la Giunta di Lorenzo Guerini ha varato uno dei documenti che compongono il complesso mosaico del piano: la Valutazione ambientale strategica.
In queste 79 pagine, come previsto dalle norme regionali, tutta l’analisi della situazione ambientale della città: rifiuti, inquinamento, traffico, consumo del suolo, ma anche l’uso dell’acqua, dei trasporti pubblici. La fotografia che emerge dalle pagine dello studio, affidato all’architetto Angelo Bugatti, dell’università di Pavia, racconta di problemi vecchi di anni. In primo luogo, un uso intenso dell’automobile. Oltre l’80 per cento dei pendolari di Lodi si muove sulla propria vettura. Poi, emerge una situazione difficile per quanto riguarda le polveri sottili, sempre ampiamente sopra la media prevista come limite dall’unione europea. Come questa situazione può essere modificata però dalle scelte urbanistiche, è difficile dire. Certo, il Comune punta, stando al piano, a un miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, a un minor consumo delle risorse idriche, a una riduzione del consumo del suolo. In prospettiva, secondo il futuro piano di governo del territorio, Lodi dovrà crescere, ma solo in zone predefinite. Il grande ampliamento dell’edificazione in zona oltre Adda è statato fortemente ridimensionato. L’obiettivo massimo di crescita in abitanti è fissato a quota 55mila. Ma questo se avverrà avverrà solamente nell’arco di diversi anni. Per il resto le linee guida restano quelle già previste. Sviluppo edilizio, in linea di massima, solo nelle zone interne alla tangenziale, moderna «cinta muraria» della città. Anche se a «macchiare» la purezza del progetto ci hanno già pensato i comuni limitrofi che nelle zone di confine hanno già dato vita a una fortissima espansione, soprattutto commerciale. Il documento che la Giunta si appresta a completare e a sottoporre (non si sa ancora quando) all’attenzione del Consiglio comunale dovrà però attraversare le acque tempestose dell’ultimo scorcio di mandato, quello che prelude alla campagna elettorale di marzo.
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