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domenica 30 agosto 2009

La resa dei conti

La Cgil, per il segretario la cabina di regia ha funzionato, ma mancano progetti.
Campagnoli: «L’autunno sarà nero e preoccupante».
Rassegna stampa - Il Giorno di oggi.

L’ottimismo gli sembra proprio fuori luogo. Domenico Campagnoli (nella foto), segretario della Camera del Lavoro di Lodi, non crede alle sirene che parlano di ripresa.
Come sarà il rientro dalle ferie per l’economia del Lodigiano?
«Prevedo un autunno nero e preoccupante. Al di là della riconferma della cassa integrazione per alcune aziende, la selsazione, che spero venga smentita, è che arriveranno nuove difficoltà. Le piccole aziende che hanno già fatto ricorso alla cassa, che hanno subito un calo di commesse, ma hanno cercato di tenere l’occupazione in attesa della ripresa, potrebbero ricorrere ad altri strumenti».
Mobilità e licenziamenti?
«Sì. Ci sono aziende che hanno tenuto la posizione con pazienza. E questa pazienza potrebbe esaurirsi. Del resto non è un caso che il nostro centro studi parla di 800 mila posti a rischio in Italia per il 2010».
Come pensa abbia lavorato il tavolo sulla crisi del Lodigiano?
«Posto che ultimamente non è stato convocato molto, devo dire che tutte le parti in causa hanno fatto la loro parte nel rispondere all’emergenza del breve periodo: difesa dei posti, un minimo di reddito. Ma siamo completamente scoperti per quanto riguarda i progetti strategici per il rilancio del futuro. Manca un settore trainante, che possa prendere il posto della logistica, della grande distribuzione, delle banche. Manca investimenti su ricerca e nuovi prodotti, che possono garantire il futuro produttivo».

Ma c'è chi non la vede nera.
Gli artigiani lodigiani sperano nel «Piano casa» varato dal Governo e dal traino dell’Expo 2015. Da lunedì le attività riprendono a pieno ritmo e ci si aspetta di vedere arrivare finalmente segnali positivi. «La situazione è preoccupante — sostiene il segretario dell’Unione Artigiani di Lodi Mauro Sangalli — perché a differenza degli anni passati diverse aziende hanno posticipato la riapertura dopo le vacanze estive e molte di queste si stanno addirittura interrogando se sia il caso di cessare l’attività. Non sarà un settembre facile. Tutto dipenderà dalla ripresa industriale. Gli artigiani lodigiani finora hanno resistito tirando il più possibile la cinghia e ricorrendo a contratti di solidarietà e riduzione di orari di lavoro, ben consapevoli che il licenziamento di un dipendente, in imprese micro come le loro (in genere da 2 o 3 addetti), è una perdita enorme in termini di patrimonio di know-how».
C’è però anche un problema di natura fiscale. «Questo è il momento poi in cui tutti gli artigiani hanno appena pagato le tasse relative al fatturato 2008 — aggiunge — e quindi hanno dovuto affrontare spese. Se non ci sarà la ripresa non prevedo momenti rosei. Di certo però chi supererà questo scoglio sarà più forte di prima. Il 50 per cento delle imprese lodigiane è legato all’edilizia. Ecco perchè ci si aspetta molto dal “Piano case”. Dipenderà da quanto i privati potranno e vorranno investire. Finora i segnali non sono incoraggianti». Non a caso, anche nelle indagini presentate a luglio dalla Camera di commercio, che fotografavano la fiducia delle imprese, risultavano evidenti le difficoltà e il clima pessimistico che regnavano all’interno del settore costruzioni e edilizia.

Intanto una nuova iniziativa a favore delle piccole imprese della zona si appresta a decollare dalla prossima settimana. A darne anticipazione è il presidente della Camera di Commercio Enrico Perotti. «Nei prossimi giorni — spiega — sarà sottoscritto un nuovo accordo tra noi della Camera di Commercio, la Provincia, Assolodi e le banche Centropadana e Popolare di Lodi. In base a questo patto, nel caso ci fossero ritardi nei pagamenti delle casse integrazioni da parte dell’Inps, gli istituti di credito potranno anticipare le somme destinate ai lavoratori. L’esperimento prende il via in collaborazione con queste due banche, ma anche gli altri istituti potranno aderire».
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