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giovedì 2 luglio 2009

Via ai saldi in provincia da sabato

Greta Boni con un articolo su Il Cittadino di oggi ci racconta che i negozianti sperano in un buon successo e in tanti affari. Secondo la Confcommercio ogni famiglia spenderà di media 240 euro. È febbre da saldi. Via al conto alla rovescia: sabato in provincia cominciano le vendite a prezzi scontati.
Rassegna stampa.

Il conto alla rovescia è iniziato, mancano solo due giorni e i negozi apriranno le porte ai saldi. Con la crisi in agguato è possibile che molti lodigiani prendano d’assalto i punti vendita della città, nella speranza di portare a casa le tante agognate “griffe” a un prezzo stracciato (o quasi). Gli addetti ai lavori incrociano le dita, ma le previsioni delle associazioni di categoria sono per lo più positive: «Per quest’anno, nonostante le difficoltà economiche – afferma Carlo Alberto Panigo, commissario dell’Unione del commercio per la provincia di Lodi –, ci auguriamo una buona propensione agli acquisti da parte delle famiglie, anche se la loro incidenza percentuale sul complesso delle vendite a prezzo pieno dovrebbe rimanere pressoché costante». Sulla stessa lunghezza d’onda le parole del segretario generale, Bruno Milani: «Le aspettative degli operatori restano buone, anche perché le vendite a prezzi scontati rappresentano pur sempre un’opportunità per realizzare liquidità».
Secondo le stime dell’ufficio studi Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media poco più di 240 euro, per un valore complessivo di circa 3,6 miliardi di euro. Su tutto il territorio nazionale, il valore dei saldi estivi si aggira intorno ai 3,6 miliardi di euro, incidendo per il 12 per cento sul fatturato totale dei commercianti. Inoltre, sono 14.784.720 su 24.641.200 le famiglie italiane che coglieranno l’opportunità di risparmiare.
Come sempre, però, i clienti devono fare attenzione alle fregature e conoscere tutte le regole previste per legge. Ecco un piccolo “vademecum” per destreggiarsi fra capi d’abbigliamento e scaffali:
-- Cambio della merce. La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso, per il commerciante scatta l’obbligo della riparazione o della sostituzione del capo, se questo dovesse essere impossibile, si dovrà passare alla riduzione o alla restituzione del prezzo pagato. Il cliente è però tenuto a denunciare il difetto entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Il cliente ha il diritto di provare i capi per verificare la taglia e il gradimento del prodotto; sono esclusi dalla facoltà di prova i prodotti che rientrano nella categoria della biancheria intima e quei prodotti che per consuetudine non vengono normalmente provati.
-- Pagamenti. Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione. I capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda, inoltre devono essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di mettere in vendita anche capi che non appartengono alla stagione in corso.
Il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Le catene di negozi che effettuano saldi si impegnano a mettere in commercio gli stessi prodotti agli stessi prezzi; la variazione può essere praticata contemporaneamente in tutti i punti vendita.
-- Riparazioni. Se il costo per l’adattamento o la riparazione dei capi acquistati è a carico del cliente, l’operatore commerciale deve darne preventiva informazione al cliente e deve esporre un cartello informativo a proposito.Eventuali contenziosi fra consumatori e imprese che aderiscono a “Saldi chiari” saranno esaminati e giudicati dallo sportello conciliazione, istituito dalla Camera di commercio di Milano. In tutta la Lombardia, i saldi si concluderanno il primo settembre.

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