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giovedì 2 luglio 2009

PGT ed espansione industriale: l’AT3

L’insediamento industriale previsto per Brembio.

Se, per quanto riguarda l’espansione edilizia, i comparti CRU1 e CRU2 non sollevano perplessità o sconcerto e così parzialmente l’area di trasformazione AT1; se qualche domanda si pone sull’opportunità di un’area come l’AT2 per la sua collocazione; se complessivamente tutta la notevole volumetria prevista solleva interrogativi a fronte di un’affermazione che sarebbe richiesta dalla domanda interna del paese, che intende così giustificarla; tutto questo è nulla se confrontato con lo sconcerto quanto ad impatto sul paese per un’area di trasformazione così vasta come l’AT3, a fronte oltretutto nel documento di piano di modifiche scarse o non significative relative al comparto della viabilità. Ma vediamo le caratteristiche dell’area così come descritte nella bozza del Documento di Piano.
L’area di trasformazione AT3, ambito industriale sovracomunale che si trova nella parte nord-est del comune, in contiguità con il polo produttivo esistente a ridosso del confine con Secugnago, si pone l’obiettivo generale di implementare l’offerta di spazi per la produzione privilegiando attività di interesse sovracomunale. L’intervento prevede la realizzazione di un polo industriale destinato ad accogliere funzioni logistiche. Il comparto è costituito da unità minime di intervento. Questi alcuni numeri: la superficie totale è pari a 170.260 mq su cui possono essere costruiti edifici fino ad un’altezza massima di 10 m. Le aree pubbliche minime saranno pari al 40% della superficie globale, di cui 80% aree pubbliche destinate a verde e 20% destinate a parcheggio.
Nei criteri di progettazione è indicata la realizzazione di una fascia di verde con funzione di mitigazione degli impianti prodotti dalla nuova area industriale, che dovrà essere realizzata con le dimensioni e la localizzazione previste dagli elaborati grafici del Piano.
L’area è attualmente coltivata. La classe di valore agronomico dei suoli è 2; la classe di valore naturalistico dei suoli è “basso”. Per quanto riguarda i vincoli ambientali:
-- Classe di fattibilità geologica (Tav. 5a studio geol.): in parte 3 a, con consistenti limitazioni (zona vulnerabili ai nitrati di origine agricola, falda a meno di 2,5 m). È richiesta l’esecuzione di indagini geotecniche che definiscano le condizioni di fattibilità dei singoli interventi. A ridosso di zona in classe 3f, potenzialmente interessata da inquinamenti di origine industriale.
-- Classe di valore agronomico 2: presenza della Roggia Caragnone (fascia di rispetto 10 m).
Gli effetti predominanti attesi secondo la VAS sono i seguenti: consumo di suolo agricolo; aumento del consumo di risorse energetiche e idriche; impermeabilizzazione di suolo oggi vegetato; aumento degli abitanti teorici; aumento del carico all’impianto di depurazione; possibili nuovi scarichi idrici; emissioni in aria da riscaldamento e traffico indotto, possibili inquinanti da attività insediata; potenziale inquinamento al suolo; derivati impatti sul sistema acque; aumento rumore e inquinamento luminoso; aumento del traffico indotto e impatti derivati.
L’area di trasformazione inoltre si trova nelle vicinanze del sito da bonificare in comune di Secugnago.
Oltre alla fascia verde prevista dal Documento di Piano, la VAS dà queste indicazioni per ulteriori mitigazioni e compensazioni: in sede di progetto attuativo si dovranno valutare soluzione di raccolta e restituzione o riuso delle acque meteoriche da coperture e piazzali, previi adeguati trattamenti; oltre agli approfondimenti su impatto acustico e inquinamento luminoso ai quali saranno sottoposte le attività insediate, il piano potrebbe favorire l’attivazione di Aree Ecologicamente Attrezzate, che comprendano sia i nuovi insediamenti che quelli esistenti; le compensazioni ambientali definite in sede di piano attuativo, dovranno essere infine correlate agli interventi di potenziamento del corridoio del Brembiolo.

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