Se, per quanto riguarda l’espansione edilizia, i comparti CRU1 e CRU2 non sollevano perplessità o sconcerto e così parzialmente l’area di trasformazione AT1; se qualche domanda si pone sull’opportunità di un’area come l’AT2 per la sua collocazione; se complessivamente tutta la notevole volumetria prevista solleva interrogativi a fronte di un’affermazione che sarebbe richiesta dalla domanda interna del paese, che intende così giustificarla; tutto questo è nulla se confrontato con lo sconcerto quanto ad impatto sul paese per un’area di trasformazione così vasta come l’AT3, a fronte oltretutto nel documento di piano di modifiche scarse o non significative relative al comparto della viabilità. Ma vediamo le caratteristiche dell’area così come descritte nella bozza del Documento di Piano.
Nei criteri di progettazione è indicata la realizzazione di una fascia di verde con funzione di mitigazione degli impianti prodotti dalla nuova area industriale, che dovrà essere realizzata con le dimensioni e la localizzazione previste dagli elaborati grafici del Piano.
L’area è attualmente coltivata. La classe di valore agronomico dei suoli è 2; la classe di valore naturalistico dei suoli è “basso”. Per quanto riguarda i vincoli ambientali:
-- Classe di fattibilità geologica (Tav. 5a studio geol.): in parte 3 a, con consistenti limitazioni (zona vulnerabili ai nitrati di origine agricola, falda a meno di 2,5 m). È richiesta l’esecuzione di indagini geotecniche che definiscano le condizioni di fattibilità dei singoli interventi. A ridosso di zona in classe 3f, potenzialmente interessata da inquinamenti di origine industriale.
-- Classe di valore agronomico 2: presenza della Roggia Caragnone (fascia di rispetto 10 m).
Gli effetti predominanti attesi secondo la VAS sono i seguenti: consumo di suolo agricolo; aumento del consumo di risorse energetiche e idriche; impermeabilizzazione di suolo oggi vegetato; aumento degli abitanti teorici; aumento del carico all’impianto di depurazione; possibili nuovi scarichi idrici; emissioni in aria da riscaldamento e traffico indotto, possibili inquinanti da attività insediata; potenziale inquinamento al suolo; derivati impatti sul sistema acque; aumento rumore e inquinamento luminoso; aumento del traffico indotto e impatti derivati.
L’area di trasformazione inoltre si trova nelle vicinanze del sito da bonificare in comune di Secugnago.
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