Rassegna stampa - Cristina Vercellone su Il Cittadino di oggi.
L’ombra di un inceneritore nel Lodigiano. A provocarla è Massimo Buscemi, assessore regionale allo sviluppo sostenibile, nella lettera di contestazione del piano rifiuti provinciale. «Si rileva - commenta l’assessore nel fax inviato il 17 luglio all’amministrazione provinciale e protocollato il 22 dello stesso mese - la totale assenza di pianificazione di impianti di recupero energetico da rifiuti speciali». L’ipotesi però, al neoeletto presidente provinciale Pietro Foroni non è piaciuta, anche se nelle controdeduzioni inviate allo stesso assessore non se ne fa cenno. «Non l’abbiamo citato - precisa il presidente - perché per noi un inceneritore è fuori discussione. Sarebbe assolutamente antieconomico per la provincia di Lodi. L’abbiamo fatto presente anche venerdì quando siamo andati in Regione. Noi siamo autosufficienti per quanto riguarda i rifiuti. Se avessimo bisogno di più spazio, per i rifiuti urbani è previsto l’ampliamento della discarica di Cavenago, mentre per la frazione umida, quello che abbiamo in mente e che era già previsto dalla precedente amministrazione provinciale, è la trasformazione dell’impianto di compostaggio di Terranova in un biodigestore. L’abbiamo già detto. Il Lodigiano non esporta rifiuti, ma li importa, l’inceneritore è assolutamente antieconomico, impensabile. E poi le due tecnologie, il biodigestore e il termovalorizzatore, si escludono. Quindi, oltre a ribadire la nostra contrarietà alla discarica di Senna diciamo no anche a questo impianto. Anzi, non abbiamo aspettato la diffida che è l’atto successivo al commissariamento, abbiamo voluto mandare subito le nostre controdeduzioni. L’ottica è di collaborazione, ma non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno».
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