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venerdì 24 luglio 2009

Non si sbaglia a difendere l'agricoltura

Nessuno più dell'agricoltura ha il titolo per parlare di made in Italy: pieno sostegno dalla Provincia di Lodi, ce lo dice l'Ufficio Stampa e Comunicazione provinciale.

Una presa di posizione che va ben oltre la semplice “cortesia istituzionale”, quella che Pietro Foroni annuncia proprio nei giorni in cui Coldiretti sta battagliando in tutta Italia.
Il presidente della Provincia di Lodi entra infatti nel merito delle vicende: “il ragionamento è molto semplice. Un cittadino o un’istituzione che intendesse sostenere l’interesse nazionale in campo agroalimentare è sicuro di non sbagliarsi se prende le parti dell’agricoltura. Le richieste sempre più pressanti per etichettatura, rintracciabilità, difesa delle tipicità e mantenimento dei valori legati al mondo agricolo, sono da sostenere ad occhi chiusi”.
Sostegno che la Provincia, e qui sta la novità, è pronta a riconoscere anche nel caso in cui altri anelli di filiera si trovassero in posizioni discordanti. “Gli industriali del comparto sono una forza da tenere assolutamente in considerazione: oltre ai posti di lavoro che garantiscono, non manco di rilevare come il prestigio del Made in Italy si debba in ugual misura anche a loro, alla sapienza nel trasformare la materia prima in prodotti di eccellenza. E proprio per questo motivo non si capiscono le motivazioni che portano una parte dell’industria ad essere recalcitrante verso forme che identifichino e proteggano il reale Made in Italy”.
Foroni traccia la linea della Provincia di Lodi: “non ragioniamo in termini di lobby, ma sulla base di principi. Ed oggi i nostri principi convergono decisamente con quelli dell’agricoltura: in questo credo che la strada tracciata dal ministro Zaia sia illuminante e pienamente condiviso”.
L’appoggio della Provincia di Lodi ai temi dell’agroalimentare si è manifestato in modo diretto con l’invio prima al Brennero e poi al presidio presso il Carrefour di Assago di Davide Dornetti, coordinatore del tavolo provinciale agricolo: “sia chiaro, come istituzione non ci schieriamo con una sola sindacale ma tutto il comparto e con chiunque difenda gli interessi italiani”, afferma Dornetti. Ciò premesso, l’esperienza vissuta in questi giorni ha lasciato Dornetti quasi turbato: “vedere ciò che avviene in frontiera è istruttivo, invito i mass media a provare di persona e a mantenere viva l’attenzione su queste cose. La realtà è che il sistema Schengen mostra falle clamorose: da una parte si mortificano quegli stati che fanno dell’agroalimentare un loro punto di forza, impedendo loro di combattere pirateria e falsi alimentarti. Dall’altro viene da domandarsi quanto si abbia a cuore la tutela della salute pubblica, viste certe sconcerie che transitano ogni minuto dalle nostre frontiere”.

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