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lunedì 9 novembre 2009

Separati in casa

Casale. Il gruppo consiliare si scinde e conquista seggi, l’opposizione: «Faremo mancare il numero legale». Commissioni, più voti al centrodestra.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Andrea Bagatta, 9 novembre 2009.

Casale - La maggioranza si divide in tre gruppi consiliari, e rivede le nomine nelle commissioni istituzionali aumentando i membri per garantire adeguata rappresentatività. Ma la minoranza non ci sta e annuncia battaglia proprio sul funzionamento delle commissioni.
La lista “Per Casale” si è divisa in consiglio comunale nei gruppi della Lega Nord, del Pdl e dell’Udc, e nel corso dell’ultima seduta ha ratificato l’aumento del numero dei commissari nelle commissioni istituzionali. Se prima la maggioranza aveva quattro membri, ora ne ha cinque: due per la Lega, due per il Pdl e uno per l’Udc. Rimangono tre quelli della minoranza, due per la lista “Casale democratica”, uno per il Partito comunista dei lavoratori.
«Ma noi non saremo più stampella della maggioranza in commissione: l’amministrazione dovrà garantire da sé il funzionamento delle commissioni - afferma il consigliere di “Casale democratica” Federico Moro -. In precedenza avevamo raggiunto un accordo politico condiviso, e pertanto nel clima di collaborazione istituzionale garantivamo il nostro apporto. Ora la maggioranza ha cambiato unilateralmente le regole del gioco. Se ne assuma la responsabilità fino in fondo e ora garantisca da sé il regolare svolgimento delle commissioni».
Per essere considerate valide, le sedute delle commissioni consiliari devono contare la metà dei membri più uno, cioè cinque rappresentanti. Se tra le fila della maggioranza ci sarà anche solo un’assenza, la validità della seduta sarà a rischio per la possibilità che le minoranze se ne vadano facendo mancare il numero legale.
«La maggioranza ha sempre il dovere di avere da sé i numeri per governare - ribatte Antonio Palermo, capogruppo del Popolo delle libertà e in precedenza capogruppo dell’intera lista di maggioranza “Per Casale”-. Se questo è il rispetto delle istituzioni che ha la minoranza, siamo messi bene. Comunque, andremo avanti garantendo i numeri». Anche perché l’adeguamento dei membri delle commissioni è fatto in osservanza al regolamento e alla rappresentatività su base proporzionale per ciascun gruppo, secondo il sindaco.
«Comunque la si voglia mettere, si sono presentati uniti e hanno vinti uniti, ma adesso la lista “Per Casale” non esiste più, e quindi hanno ingannato gli elettori - è la lettura politica di Leopoldo Cattaneo del Partito comunista dei lavoratori -. Hanno imbrogliato gli elettori: presi i voti, ciascuno adesso vuole invece rappresentare solo gli interessi del proprio piccolo gruppo e non quelli dei casalini che li hanno votati».
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