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venerdì 27 novembre 2009

Le stime dei sindacati sulla crisi occupazionale

I segretari dei sindacati hanno in audizione ieri alla commissione economia del Broletto: «Il peggio deve ancora arrivare». «Nel Lodigiano 10mila sono senza un lavoro». Quadro a tinte fosche di Cgil e Cisl sulla crisi: «Disoccupazione al 10 per cento».
Rassegna stampa - Il Cittadino, Matteo Brunello, 27 novembre 2009.

Un’emorragia che non ha mai fine e ha già interessato più di 10mila lavoratori. Sono queste le stime dei sindacati sulla crisi occupazionale del territorio. Tra liste di mobilità, casse integrazione e contratti a termine non rinnovati, la situazione è davvero «terribile». «Non abbiamo ancora toccato il fondo. Ancora oggi la gente continua a perdere il lavoro», spiega Mario Uccelini della Cisl. E Domenico Campagnoli della Cgil informa che il tasso di disoccupazione nel Lodigiano è vicino al 10 per cento, uno dei livelli più alti in Lombardia». Alle stelle anche il ricorso alla cassa integrazione, che è schizzata al più 900 per cento nei primi nove mesi dell’anno. I dati sono stati presentati ieri dai rappresentanti dei lavoratori a palazzo Broletto, durante una riunione congiunta delle commissioni economia e lavoro e politiche sociali del consiglio comunale di Lodi.Dopo l’introduzione del presidente di commissione, Gianmaria Mondani, è entrato subito nel vivo delle difficoltà il segretario Cisl, Mario Uccellini. «A livello provinciale siamo ormai prossimi a 1.400 persone nelle liste di mobilità, poi ci sono altri 6mila interessati dalla crisi (in cassa integrazione, contratti di solidarietà) e vanno contate almeno altre 3mila persone con contratti a termine non rinnovati - specifica - inoltre la platea si allarga se consideriamo anche coloro che hanno finito gli studi e si affacciano ora sul mondo del lavoro, e si trovano davanti enormi difficoltà». Un quadro decisamente a tinte fosche presentato anche da Domenico Campagnoli, segretario della Cgil. «Allo stato mancato dei dati consolidati, condivisi - dice - ma risultano circa 97mila lavoratori nel territorio, tra dipendenti e autonomi, e gli iscritti alle liste di disoccupazione sono circa 9.500». Sulle misure da adottare, poi lo stesso Campagnoli ha invitato a non perdere un senso di coesione istituzionale nel Lodigiano. «Prima c’era una cabina di regia, un tavolo tra istituzioni, parti sociali e vari rappresentanti sulla crisi, ora appare invece fermo», e ha auspicato che il comune di Lodi possa svolgere «un ruolo da protagonista» per rilanciare questa iniziativa. Altro tema poi il rifinanziamento del fondo di solidarietà provinciale, che per la Cisl potrebbe essere sostenuto anche da un piccolo contributo proveniente dai lavoratori. E infine le prospettive di crescita in futuro. Per Uccellini è necessario pensare a progetti per il nostro sviluppo produttivo. «Si devono rendere le aree assolutamente appetibili per degli insediamenti produttivi», afferma. E Campagnoli ha sottolineato: «È necessario creare quelle precondizioni che attirino degli investimenti».
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