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martedì 6 ottobre 2009

Stop alla discariche, sì ai termovalorizzatori

Pieve - L’assessore Buscemi conferma il piano che il Pirellone intende perseguire, ma per la Provincia «qui non servono». «Basta discariche, meglio gli inceneritori». La Regione annuncia la “svolta”: dai rifiuti energia e acqua calda.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Alberto Belloni, 6 ottobre 2009.

Pieve - Stop alla discariche, sì ai termovalorizzatori. A rivelare la strada che la regione Lombardia intende perseguire nella gestione dei rifiuti è l’assessore regionale alle reti e servizi di pubblica utilità e allo sviluppo sostenibile, Massimo Buscemi, ospite della Viscolube per il rapporto 2008 sulla sostenibilità nonché interlocutore fondamentale per il Lodigiano sul piano rifiuti (che il Pirellone, dopo aver bocciato, attende adeguatamente rivisitato) e di riflesso sulla discarica di Senna, appena “stoppata” dallo stesso Pirellone. A tale proposito, prima e durante il convegno Buscemi ha ribadito che il piano rifiuti, sul quale è fiducioso, dovrà contenere «tutte le prescrizioni rimandate in Provincia»; e che su Senna, per ora, non influiranno né il giudizio del suo assessorato né i nuovi criteri sulla collocazione degli impianti di rifiuti allo studio della commissione regionale. «Il piano rifiuti? Non posso sottrarmi alle leggi, ma devo tenere conto che come a Lodi ci sono giunte insediate da poco e che è difficile fare in un mese quello che altri non sono riusciti a fare in due anni - ha spiegato Buscemi rifilando l’ennesima stoccata alla “vecchia” giunta Felissari -. Per questo ci siamo dati qualche giorno e a breve saremo pronti: tutte le prescrizioni restano obbligatorie, ma i nostri uffici e quelli provinciali stanno lavorando bene sugli aspetti metodologici. I nuovi criteri? In commissione sono stati proposti vari emendamenti, anche positivi, ma non sono d’accordo sull’imposizione delle distanze tra una discarica e l’altra, che ritengo inaccettabile. Con Senna, però, i criteri non c’entrano: la questione è al vaglio di una valutazione di impatto ambientale, l’assessore è Boni, e solo se dirà di no la patata bollente tornerà a me. Ma le valutazioni non le fanno gli assessori, quanto i tecnici: la politica non può entrare in queste cose». Nel “menage” rifiuti-Lodigiano-Pirellone si inserisce più felicemente «l’alta tecnologia» Viscolube per il recupero e rigenerazione degli oli esausti: «Un elemento di grandissimo interesse», secondo Buscemi, per chi sui rifiuti ha «la grande responsabilità di coordinare una visione molto campanilistica», tirando un po’ le orecchie a quelle singole amministrazioni cui però l’assessore riconosce anche la «sensibilità spiccata» di chi è abituato a gestire i robusti quantitativi di un tessuto industriale all’avanguardia.
Quindi? «Dobbiamo perseguire la massima sicurezza, perché nessuna compensazione economica può valerla», spiega Buscemi lodando nuovamente la Viscolube e introducendo la sfida tecnologica: «Vogliamo dismettere le discariche di rifiuti solidi urbani, che danno molto fastidio, e puntare sui termovalorizzatori, producendo energia e acqua calda per impianti civili e industriali. Sono grandi impianti, con un livello di inquinamento pari a pochi camion, che risolvono problemi». Uno scenario anche per il Lodigiano? «Non sono contrario, li reputo meglio delle discariche, ma la Regione non ce li ha chiesti perché qui non servono - risponde il presidente della Provincia, Pietro Foroni -. Qui non ci sono abbastanza rifiuti per giustificarlo, anche economicamente: a noi basterà il biodigestore al fianco dell’Eal Compost a Terranova».
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