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sabato 3 ottobre 2009

Le api verso sonni tranquilli

Mairago. I produttori di miele hanno avuto una buona annata: «Cerchiamo la collaborazione degli agricoltori». Le api adesso dormono sonni tranquilli. Nessuna morìa dopo la messa al bando degli insetticidi per il mais.
Rassegna stampa - Il Cittadino, Greta Boni, 3 ottobre 2009.

Mairago - Le api possono dormire sonni tranquilli, la morìa che nell’ultimo anno ha dato del filo da torcere ai laboriosi insetti è finita. Gli apicoltori, però, si muovono con i piedi di piombo, senza esagerare: «Dopo anni di produzioni scarse - commenta Massimiliano Fasoli, celebre apicoltore di Mairago e consigliere della Fai, la Federazione apicoltori italiani -, questa è stata un’annata giusta».
Anche se le api sono in buona salute, gli agricoltori non potranno utilizzare i pesticidi del mais anche per il prossimo anno. Lo ha annunciato lo stesso ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, nel corso di un incontro che si è tenuto al Sana di Bologna, il quale ha escluso ogni collegamento tra lo stop agli insetticidi e la comparsa della diabrotica, il “virus” del mais: «Confermo ufficialmente che la commissione del ministero della Salute ha deciso che i neonicotinoidi saranno sospesi anche per la prossima annata agraria. Tecnicamente e scientificamente abbiamo avuto la dimostrazione che grazie alla sospensione dei concianti del mais quest’anno si sono registrate soltanto due segnalazioni di morìe di api contro le decine e decine di delle campagne precedenti. Dovremo ora avviare un percorso comune con l’industria chimica per individuare pratiche alternative visto che non possiamo rinunciare al milione e 200mila alveari che abbiamo in Italia. Appare inoltre chiaro, infine, che non c’è alcuna correlazione tra il non impiego dei neonicotinoidi e la comparsa della diabrotica, problema che stiamo comunque monitorando».
La notizia è stata accolta con soddisfazione dai produttori di miele, i quali sostengono da tempo la necessità di collaborare con il mondo agricolo, affinchè ognuno rispetti le regole, senza penalizzare i rispettivi prodotti. «Gli apicoltori italiani non possono che dirsi soddisfatti per questa notizia - afferma il presidente della Fai, Raffaele Cirone - che va nella direzione auspicata dal comparto apistico nazionale. Siamo pronti a sostenere l’azione del ministro per l’avvio di ogni forma di collaborazione stabile tra apicoltori, agricoltori, istituzioni e industria chimica, affinché l’indispensabile azione impollinatrice delle api sia tutelata in quanto primo fattore della produzione agricola nazionale. Per quanto ci riguarda, non esistono pregiudiziali ideologiche - prosegue il presidente Fai - che possano minare lo storico e felice rapporto di collaborazione tra mondo apistico e agricolo. Tanto che, a questo tema, intendiamo dedicare il Congresso mondiale di apicoltura del 2013, per la cui candidatura l’Italia si sta proponendo proprio in questi giorni».
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