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giovedì 28 gennaio 2010

Consiglio regionale
Problema dislessia, arriva norma ad hoc
Dislessia, nuova ricetta dal Consiglio regionale, che ieri ha votato un provvedimento che con¬tiene disposizioni in favore dei soggetti affetti da disturbi di apprendimento. Il testo, sintesi di tre di¬stinte proposte formulate sia da maggioranza sia dal¬l’opposizione, è stato approvato all’unanimità. Obietti¬vo del provvedimento è garantire la presenza di sogget¬ti affetti da dislessia, disortografia e discalculia nella scuola, nel lavoro, nella forma¬zione professionale «e in ogni altro contesto nel quale si svi¬luppi e si realizzi la persona». Insomma l’idea è di dare un’oc¬casione in più. Il testo prevede infatti che per i soggetti affetti da disturbi specifici di appren¬dimento la Regione garantisca pari opportunità sia nei bandi di concorso che durante le pro¬ve, anche attraverso appositi strumenti tecnologici. «Nelle classi elementari – ha sottoli¬neato il consigliere del Pd, Francesco Prina, tra i pro-motori dell’iniziativa – si registrano almeno un caso o due ogni anno di soggetti affetti da dislessia. È quindi importante diagnosticare in modo precoce e tempesti¬vo questa patologia, permettendo a chi ne è affetto di fare passi avanti verso il miglioramento o la guarigione totale». Soddisfatti anche il presidente della commis¬sione Sanità Pietro Macconi (Pdl) e Maria Grazia Fabri¬zio (Centro-sinistra per la Lombardia). «Con questa leg¬ge – ha detto Fabrizio –, da una parte, non si derubrica la dislessia come handicap e dall’altra si persegue la stra¬da delle pari opportunità permettendo ai bambini e ra¬gazzi che ne sono affetti di avere le stesse possibilità di tutti gli altri». Anche il consigliere Alessandro Cè (Cri¬stiani e Federalisti), ex assessore leghista alla Sanità, ha giudicato «positiva» la legge, anche se ha considerato troppo scarse le risorse contenute nella norma finan¬ziaria del provvedimento.
Interventi per l’inserimento Voto bipartisan dell’Aula, ma l’ex assessore alla Sanità Cè avvisa: Poche le risorse»
(Avvenire- Davide Re)

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