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mercoledì 13 gennaio 2010

Eluana: per il gip di Udine è morta «improvvisamente»

(da Avvenire)
Archiviata l'indagine di omicidio volontario su Beppino Englaro e l'équipe sanitaria guidata da De Monte. Secondo il giudice il decesso di Eluana sarebbe seguito a pratiche «prudenti, scrupolose e trasparenti» e comunque sarebbe stato «improvvisa», e non legato alla sospensione di idratazione e nutrizione.
SECONDO NOI
Ma era vita. E «legittima»
Lo chiama «trattamento», il gip, ma si riferisce al cibo e all’acqua che Eluana riceveva ogni giorno per vivere. E sostiene che proseguire a darglielo – questo «sostegno vitale» – «non era legittimo». Perché? «Contrastava con la volontà espressa dai legali rappresentanti della paziente». Eluana non era una malata terminale, era una disabile, grave, gravissima, come migliaia e migliaia d’altri. Nati così o così diventati. Basterà la volontà di un «legale» rappresentante per deciderne la sorte come se la loro vita fosse una cosa o una casa? Nessuna legge lo afferma. Ma tutto è avvenuto «regolarmente», dice un altro giudice, impugnando un protocollo. E questo dovrebbe bastare. Eppure no, non basta: Eluana era vita, non attaccata a macchine né a farmaci. Spenta in quanto imperfetta.

DOPO L'INTERVENTO DI AUGIAS IL GIORNO DOPO SU RAI3 AVVENIRE SCRIVE


Augias chieda scusa
«Sarò molto brutale», ha scandito Corrado Augias durante la trasmissione che conduce all’ora di pranzo su Rai3 e che, ieri, aveva l’ambizione di spiegare «che cos’è la legge». E subito dopo s’è lanciato in questa tirata: «Un medico mi ha detto che se il signor Englaro invece di fare tutto questo putiferio, avesse mollato 100 euro alla monaca, la cosa si risolveva in pochi minuti...». La «cosa» è la vita di Eluana Englaro. I «100 euro» il prezzo della morte procurata della giovane donna.

La «monaca» una delle religiose Misericordine che – come madri e sorelle – hanno accudito la giovane disabile negli anni del suo stato vegetativo. Non è solo stato «molto brutale», Augias. È stato sprezzante e volgare. E per amor di polemica ha osato insultare – dalla tv di Stato – la dedizione delle suore di Lecco e di qualunque altra religiosa che si china sugli ammalati negli ospedali del nostro Paese. È intollerabile. Se non era questa la sua intenzione, lo dica chiaro. E, comunque, a ogni «monaca» chieda scusa.
(mt)

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