Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Nel 1893 la “Compagnia delle saline” francesi aveva assunto 600 Italiani e 150Francesi. Gli Italiani avevano accettato una paga di due terzi inferiore a quella dei francesi pur di lavorare, vivevano a circa dieci chilometri dal luogo di lavoro, sistemati in capanne, molti dormivano all’aperto. Il 17 Agosto1893 oltre cinquecento francesi attaccarono i capanni degli Italiani, dando l’assalto ai loro rifugi e massacrando un italiano a colpi di mattoni. Una ventina di piemontesi rimase imprigionata nella melma e fu bersagliata dalle pietre che vennero loro lanciate dai francesi: se ne salvò uno solo. La caccia all’italiano continuò per altri due giorni. È difficile stilare il bilancio esatto delle vittime: il loro numero oscilla dai nove, secondo la stampa francese, fino ai cinquanta, con circa un centinaio di feriti. I superstiti delle violenze di Aigues Mortes furono avviati alla frontiera di Ventimiglia e rimpatriati. Una storia poco nota, sfuggita agli storiografi ma che è di profonda attualità e sulla quale oggi, che l’Italia è terra di immigrazione, bisognerebbe meditare.
Dott. Marco Baratto - Vice presidente "DACIA"
Dott. Marco Baratto - Vice presidente "DACIA"
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