Speciale [5].
Alberto Belloni su Il Cittadino di oggi ci racconta che la crisi economica ingigantisce il fenomeno degli sfratti: da settembre 70 alloggi sul mercato per un valore di 8 milioni di euro.
Mutui impazziti, un tesoro finisce all’asta.
Sono ormai ottocento gli immobili pignorati dal tribunale di Lodi.
Mutui impazziti, un tesoro finisce all’asta.
Sono ormai ottocento gli immobili pignorati dal tribunale di Lodi.
Che di soldi nelle tasche dei lodigiani ne girino sempre meno è noto. E che uno dei riflessi del fenomeno sia la crisi del mercato immobiliare è altrettanto acclarato. A confermare questo legame sono i numeri degli immobili residenziali all’asta presso il tribunale di Lodi: un elenco in continuo aumento, perché la recessione è forte, le famiglie non hanno più soldi e sempre più case finiscono pignorate. I dati aggiornati parlano di 788 pendenze al 23 luglio di quest’anno (comprendenti immobili residenziali e non, quali capannoni, terreni, negozi), contro le 645 del 2008 e le 565 di due anni fa. Le cifre comprendono i nuovi pignoramenti, giunti già a quota 282 e in procinto di superare a breve quota 300: un dato emblematico, considerando che le medesime quote erano state raggiunte un anno fa solo a fine settembre (367 alla fine) e nel 2007 a fine ottobre (339 al 31 dicembre). La morale? Complici sempre più cittadini incapaci di sopportare mutui e debiti, nella terza sessione di aste, da settembre, scatterà la vendita di oltre 70 immobili residenziali, sparsi su tutta la provincia, fino al Sudmilano: per un patrimonio, “listini base” alla mano, pari a circa 8 milioni di euro. Le offerte nel “menù”, peraltro, sono di ogni sorta, prezzo e qualità. Ci sono le “offertissime”, tra i 14mila euro scarsi e i 40mila e rotti euro, comprendenti edifici in condizioni fatiscenti o appartamenti ancora occupati da inquilini invitati a sloggiare. Ma salendo di livello, tra villette con annessi orti, terreni e porticati, appartamenti con doppi servizi e box, mansarde e tipologie e tre o più vani, si possono trovare anche immobili di lusso, fino ai 630mila euro per un villone con taverna, giardino e autorimessa a Vizzolo Predabissi. Case per tutti i gusti, insomma. Ma non per tutti portafogli, anzi. Contestualmente all’aumento dei pignoramenti, infatti, la crisi sta infierendo anche sulle vendite e le aste giudiziarie, considerate fino a pochi anni fa una sorta di “Eldorado dell’usato”, stanno perdendo sempre più acquirenti.
«Dopo il boom di partecipanti tra il 2007 e il 2008, dal settembre dell’anno scorso il mercato immobiliare è cambiato e fino a marzo è stato in forte decremento - conferma Barbara Tarno, cancelliere dell’ufficio esecuzioni immobiliari del tribunale di Lodi -. Prima vendevamo molto, e quasi a prezzo di mercato, anche perché da noi non si pagano notaio e spese annesse e perché la riforma del 2006 ha dato maggiori sicurezze agli acquirenti: la figura del custode giudiziario, per esempio, permette di visionare l’immobile e di avere tutte le informazioni necessarie. Unitamente a questo, l’azione di “sloggio” degli occupanti non è più affidata ai nuovi proprietari». I prezzi, spiega Tarno, un tempo erano comunque più bassi. E anche se i tempi per le vendite si sono notevolmente accorciati, anche il numero degli affari è drasticamente sceso: 142 in tutto il 2006, 102 nel 2007 e sole 79 vendite alla fine dello scorso anno. Perché dopo anni di mutui “esagerati” e stime gonfiate le banche hanno stretto i cordoni della borsa, tanto che le stesse immobiliari faticano a inserirsi nelle aste; mentre tra i pignorati, sempre più spesso, finiscono famiglie e cittadini “normali”, che in pochi casi riescono a estinguere per tempo il loro debito: «Inizialmente la figura tipica era quella dell’imprenditore, ma l’impennata ha colpito molte famiglie tradizionali, anche con due stipendi, e numerosi extracomunitari - spiega Tarno -. Molte di queste, tra 2002 e 2003, avevano acceso mutui variabili a tasso molto basso: ma dal 2006 i tassi si sono impennati. Anche le convalide di sfratto sono numerose e molte non riguardano solo l’immobile residenziale». Anche dall’Esatri, le cui aste si svolgono comunque in tribunale, le offerte aumentano, ma complice la recessione e fatte salve “enclave” strategiche come Lodi, San Giuliano, Paullo e Sant’Angelo, l’invenduto aumenta, soprattutto nella Bassa.
(5 - continua)
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